"La cosa migliore che possiamo lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti sono le radici e le ali.

Le prime irrobustiscono l'albero della nostra identità e le seconde ci portano a conoscere l'altrove".

In questa frase, pronunciata dall'illustre e compianto archeologo Giovanni Lilliu, l'associazione culturale Quadrifoglio '95 ha racchiuso tutto lo spirito di un'idea cullata per anni e finalizzata di recente.

Un progetto scolastico dove, al di là del suggestivo nuraghe Candelargiu, è la voglia e la passione di apprendere e salvaguardare il proprio passato che ha animato i bambini di due classi, le terze A e C, delle elementari dell'istituto comprensivo "Guglielmo Marconi" di San Giovanni Suergiu.

Avviato nel 2015, dopo la "gestione" congiunta del nuraghe Candelargiu in occasione di Monumenti aperti, il progetto, oltre ai soci della Quadrifoglio e dei ragazzi, ha visto anche il contributo dell'insegnante Francesca Corda, dell'esperto di lingua sarda Guido Cadoni, del professor Giovanni Mallica e dell'archeologa Manuela Puddu.

Perché la particolarità del progetto, oltre alla valorizzazione del patrimonio archeologico di San Giovanni Suergiu, è stata la creazione di una brochure bilingue (italiano e sardo) con testi e illustrazioni sul villaggio nuragico di Candelargiu (oggetto di importanti campagne di scavi internazionali) interamente realizzati dagli scolari di San Giovanni Suergiu.
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