Fin da venerdì scorso, in occasione di precipitazioni piovose continue ed intense, l'acqua distribuita dalla rete cittadina è risultata essere caratterizzata da fenomeni di torbidità. Ben nota anche nel recente passato, la situazione aveva subito portato l'esecutivo guidato da Isangela Mascia a diramare un avviso in cui si sconsigliava l'uso dell'acqua della rete per i fini potabili.

Questo pomeriggio, con l'arrivo delle analisi sui campionamenti eseguiti dalla Asl, ai consigli si è sostituita l'ordinanza, che "vieta, con decorrenza immediata, l'uso dell'acqua della rete per i fini potabili ed alimentari". Il provvedimento è stato emesso sulla base dei rilievi inviati oggi dal dipartimento di Prevenzione Zona Sud Sardegna dell'Asl del Sulcis nei quali è stato riscontrato il superamento di alcuni parametri specifici e la relativa non conformità dell'acqua della rete cittadina agli standard di qualità.

Mentre già si levano richieste di utilizzo di un'autobotte, l'auspicio generale è che non si torni agli enormi disagi vissuti a partire da marzo 2019 quando, sempre in coincidenza con piogge forti e continue, i fenomeni di torbidità causarono ben 15 mesi continuativi di non potabilità dell'acqua e una serie infinita di polemiche e proteste. Con un'autobotte quasi sempre in funzione la perdurante non potabilità portò anche ad una onerosa riattivazione del potabilizzatore comunale e successivamente ad una marcia indietro sulla stessa decisione, poiché le ingentissime perdite della condotta (3800 metri al giorno a fronte di un fabbisogno di mille) costringevano a serrare l'acqua in notturna e rendevano dunque inefficiente lo stesso potabilizzatore.           

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