La prima volta il giudice si era astenuto, ora l’intero procedimento è stato azzerato e rispedito al vaglio della Procura perché il Tribunale ha scoperto che non sarebbero andate a buon fine le notifiche obbligatorie all’imputato, l’ex calciatore camerunense Samuel Eto’o, accusato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, per non aver versato parte del mantenimento della figlia, Annie, nata nel 2002.

Notifiche irregolari

Il colpo di scena nell’aula del giudice del Tribunale di Cagliari, Giorgio Cannas, dove era fissata – in apertura d’udienza – l’avvio del dibattimento a carico dell’ex campione dell’Inter e del Barcellona. Chiamato il processo, però, il giudice si è subito reso conto che non erano presenti né il difensore né la parte civile. Da qui la decisione di farlo scivolare in coda al ruolo, così da terminare prima tutti gli altri processi. Poco prima delle 14, quando era rimasto solo quel fascicolo, il Tribunale ha nominato un avvocato d’ufficio e ha chiesto al pubblico ministero di mostrare la regolarità delle notifiche all’ex campione. È così emerso che non sarebbero andate a buon fine né l’avviso di conclusione delle indagini preliminari né quello di fissazione dell’udienza. Dopo essersi trasferito all’estero, infatti, non è più stato possibile rintracciare Eto’o per informarlo dello stato dell’indagine. Non potendo dimostrare l’avvenuta notifica, il giudice Cannas ha così dichiarato nullo l’avviso di conclusione dell’indagine preliminare e tutti gli atti successivi, riconsegnando il fascicolo alla Procura affinché si proceda con la ricerca dell’indagato. Il procedimento, dunque, torna così in fase d’indagine nelle mani del pubblico ministero che dovrà rintracciare l’ex calciatore per informarlo del procedimento penale.

Il procedimento penale

Due anni fa una prima richiesta di patteggiamento era stata respinta dal giudice Gianluigi Dettori che, dopo la decisione, aveva dovuto astenersi. A marzo dello scorso anno, con un nuovo giudice, il processo a Samuel Eto’o, era poi slittato nuovamente per fissare una nuova udienza. A denunciarlo era stata la mamma della bambina nata nel 2002, Anna Barranca, di Iglesias, difesa dall’avvocato Danele Vianello, che aveva conosciuto l’ex campione del Barcellona, dell’Inter e del Chelsea l’anno prima a Maiorca. Dopo l’astensione del giudice dello scorso anno c’era stata la richiesta del Tribunale che Eto’o eleggesse domicilio presso il proprio legale, così che poi gli atti riuscissero ad arrivare a destinazione. Così non è avvenuto e, alla fine, il giudice Cannas ha dovuto prendere atto che non c’era la prova che fossero giunte a buon fine le notifiche internazionali (Eto’o si sarebbe trasferito nuovamente in Africa). Il giocatore del Camerun aveva riconosciuto la bambina, dopo essere stato costretto a sottoporsi al test del Dna, ma non aveva mai voluto incontrarla. Civilmente è stato condannato nel 2012 (e in appello 2015) a corrispondere all'ex compagna circa mezzo milione euro di arretrati. 

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