Via libera al progetto di riqualificazione idrica nel Comune di Carbonia, un intervento del valore di 700mila euro.

L’ok al piano, redatto dai tecnici di Abbanoa SpA, gestore del servizio idrico integrato nel centro del Sulcis, arriva dall’Egas, l’Ente di Governo dell’ambito della Sardegna.

«Secondo lo schema licenziato dall’Ente – spiega una nota – saranno risanati il serbatoio “Cannes” sito in località Beghe Forru” che alimenta il lato oerientale del paese, il serbatoio “Lurdagu” in località Monte Leone che interessa invece la parte nord del centro abitato, mentre si provvederà al completamento delle condotte in Via Ostro per permettere l’alimentazione idrica nella lottizzazione “Le Serre”. Infine sono previste nuove tubazioni e relativi allacci nella S.S. 126 davanti alla Grande Miniera e in Via Maria Pia Giua Sulas, entrambi nella parte occidentale della città».

I lavori sono resi possibili grazie ad un finanziamento dell’Egas a valere sul “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione” FSC 2014-2020, che rientra in un più ampio intervento da 68 milioni di euro destinato a ridurre il fenomeno dispersivo nei centri maggiormente colpiti dal fenomeno nell’isola.

L’intervento si aggiunge ai lavori del Lotto B, approvati dall’Ente lo scorso novembre, che prevedevano il rifacimento degli allacci dalle condotte principali alle varie utenze, ed in dettaglio nelle Via Gallura, Via Romagna, Via Lucania, Via Domenico Millelire, Via Risorgimento, via Cannas, Via Marche e Via Veneto per un costo complessivo pari a 630 mila euro.

La rete idrica urbana comunale di Carbonia serve circa 30’000 abitanti e ha uno sviluppo complessivo di oltre 100 km. Gli interventi di efficientamento, negli anni, sono stati eseguiti con tubazioni in ghisa sferoidale, ma resta ancora una percentuale, seppur minima, da sostituire in quanto realizzata con materiale ormai obsoleto.

«Carbonia – dice il presidente di Egas Fabio Albieri –  è un Comune simbolo dove programmazione, progettazione e investimenti hanno, passo dopo passo, portato al risanamento quasi completo delle reti idriche del centro abitato, oggi in piccola parte ancora in materiali in precario stato di conservazione, con una sensibile riduzione dei livelli di dispersione idrica ed un miglioramento sostanziale del servizio verso l’utenza».

(Unioneonline/l.f.)

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