Sestu, maxi sequestronell'ipermercato cinese
Nella sede sulla ex 131 scoperta dai Nas anche una foresteria per 15 dipendenti. Portati via rasoi e scarpe con il marchio CE irregolarePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Circa 1400 scatole di scarpe che contenevano una bustina di deumidificante potenzialmente nocivo per la salute, ma anche 250 piccoli elettrodomestici con il marchio della Comunità europea irregolare e senza le istruzioni per l'uso riportate nella confezione. Sono i prodotti sequestrati l'altra sera dai carabinieri del Nas di Cagliari nel nuovo ipermercato cinese "Kenzhou", aperto di recente lungo la ex Carlo Felice. Nel corso dell'ispezione, i militari hanno accertato che una parte dei dipendenti dell'attività alloggiava sopra l'attività, in un locale adibito a deposito trasformato in foresteria.
Questa volta nel mirino dei carabinieri legati al ministero della Salute sono finite le bustine di Silicagel: sacchetti di carta che vengono messi nelle scarpe di pelle o nelle tasche dei vestiti contenenti minuscole sfere. Sostanza necessaria per eliminare l'umidità, ma abbattere anche funghi e muffe che potrebbero assalire i tessuti e le pelli, ma che se non fabbricate correttamente potrebbero essere dannose per la salute. A far paura è il dimetril-fumarato, sostanza finita sotto accusa negli ultimi mesi per alcune segnalazioni arrivate dalla Francia (ma anche da Spagna e Inghilterra) che hanno denunciato l'insorgenza di eczema ai piedi di alcuni clienti che avevano indossato le scarpe dimenticandosi di togliere il sacchetto.
Scattato l'allarme europeo, sono iniziate le ispezioni e i sequestri cautelativi (tutti amministrativi) previsti dal Codice del consumo.
La sostanza contenuta nelle bustine di carta, a protezione delle scarpe sequestrate a Sestu, verrà ora campionata e analizzata nei laboratori del Nas per accertare l'eventuale presenza di dimetril-fumarato.
Nella stessa operazione, i militari hanno sequestrato anche 250 confezioni di piccoli elettrodomestici: rasoi, piastre per i capelli e altro materiale elettrico. Nelle scatole, secondo quanto trapelato, non ci sarebbero state le precauzioni per l'utilizzo delle apparecchiature ed i marchi "CE" della Comunità europea non risulterebbero corretti. Un'ispezione meticolosa, quella effettuata dai Nas, che avrebbero anche scoperto all'interno del fabbricato uno spazio ufficialmente destinato a deposito, ma trasformato in foresteria con numerosi piccoli alloggi per una quindicina di dipendenti dell'attività. Per questa ragione, il Comando provinciale del Nucleo antisofisticazioni nei prossimi giorni invierà un'informativa dettagliata sia alla Polizia municipale di Sestu che all'Ufficio tecnico perché effettuino accertamenti sulla destinazione d'uso dei locali e sui lavori effettuati per ricavare gli alloggi. Niente di penalmente rilevante: per il momento non risulterebbero contestazioni contro il titolare dell'attività, un imprenditore cinese, o contro il proprietario dell'edificio.
FRANCESCO PINNA