Sanità sassarese al collasso. 

Ancora esasperanti attese al pronto soccorso del Santissima Annunziata, dove da tempo è stata abolita l'area Covid e in cui solo ieri sono stati trattati 7 pazienti positivi al Covid-19. E in questo momento la struttura non è in grado di assicurare la flessibilità necessaria per sostenere la situazione. Che non è certo migliore nei reparti. In cardiologia, solo per citare un esempio, sino a ieri erano diversi i pazienti ricoverati in corsia, per mancanza di posti nelle camere.

"Questi pazienti sono privi di campanello per segnalare eventuali necessità - avverte un infermiere - ed è quindi molto difficile la loro gestione. Specie dei più anziani. Che sono quelli maggiormente esposti a rischi ed esigenze".

Inoltre per particolari casi si utilizzano reparti impropri. Il ragazzo che si è fatto male domenica scorsa giocando a pallone a Latte Dolce (trauma cranico) è stato ricoverato in pediatria, poiché non c'erano posti in altri reparti più idonei. Il giovane, sia chiaro, è stato curato bene, per stessa sua ammissione e quella dei familiari. I medici e il personale infermieristico infatti sono incolpevoli di questa situazione. Che dipende sia dalla mancanza di posti letto ma anche di un'organizzazione complessiva che sta lasciando a desiderare. Come  nelle cliniche di San Pietro, dove i pazienti di neurologia sono spalmati in altri reparti, con difficoltà oggettive ad essere assistiti in maniera degna, specie coloro che purtroppo hanno patologie delicate. Con una Pandemia che sicuramente non è stata sconfitta e che preme ancora minacciosa.

Qualora dovessero  aumentare i casi di Covid-19 (come si prevede) gli ospedali di Sassari rischiano di andare in tilt. Come due anni fa, in piena emergenza Covid, quando non era raro assistere a file chilometriche di autoambulanze in viale Italia, in attesa di portare i loro pazienti nel pronto soccorso. Forse la direzione, che per i posti letto ovviamente non ha la bacchetta magica, perché tagliare gli ospedali periferici è stata una scelta esclusivamente politica, dovrebbe almeno rivedere l'organizzazione del lavoro complessiva negli ospedali, a partire dal pronto soccorso, primo riferimento dei pazienti quando di si sentono male.
 

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