«È necessario istituire una cabina di regia composta dal Comune di Porto Torres, Provincia di Sassari, Consorzio industriale provinciale e Prefettura di Sassari per affrontare l’emergenza amianto, un problema ambientale relativo alla presenza di vecchi capannoni industriali abbandonati, ma anche di altre situazioni nel centro urbano che solo attraverso una interlocuzione con i soggetti interessati è possibile affrontare per garantire la salute dei cittadini».

Questa la strategia del sindaco Massimo Mulas che, nei giorni scorsi, è stato costretto ad emanare due ordinanze di chiusura della provinciale 34 a causa del crollo di alcune porzioni di eternit dai tetti dei fabbricati fatiscenti, presenti nell’area produttiva, pezzi di amianto spazzati via dalla bufera di vento e finiti sulla strada. «Se è vero che un’amministrazione, dove ci sono problemi di carattere ambientale e igienico sanitarie, può intervenire in sostituzione di chi mette anche a repentaglio la sicurezza della comunità, - spiega Mulas - farlo nel comune di Porto Torres risulta quasi impossibile, perché stiamo parlando di 2.350 ettari di aree industriali all’interno di un sito di interesse nazionale, dove gli interventi di messa in sicurezza di alcune aree richiedono importanti investimenti e risorse consistenti. Quindi è impensabile che un piccolo comune come il nostro possa da solo far fronte a questa emergenza».

È la  risposta del primo cittadino alla richiesta di un intervento urgente da parte del capogruppo Bastianino Spanu anche attraverso una sinergia con altri soggetti. «Scriveremo agli enti preposti, - precisa il sindaco- per avviare in tempi celeri una interlocuzione, così da trovare una formula operativa che sia costruita ad hoc rispetto alle caratteristiche specifiche dell’area industriale di Porto Torres». Il bando di cofinanzimento ai privati per la bonifica da amianto, pubblicato dalla Provincia di Sassari, non sarebbe sufficiente a risolvere il problema. Troppo estesa l’area produttiva, dove le coperture di eternit si trovano in gran parte negli edifici sotto curatela fallimentare.

«Lo scorso anno, su circa un milione di euro messo a bando dalla Provincia, hanno pertecipato soltanto il 10 per cento dei privati», ha sottolineato il capogruppo Pd, Giampiero Madeddu che ha annunciato la convocazione immediata, già dai primi giorni del 2025, della commissione Ambiente per discutere del tema amianto. Per il piano di dismissione messo a punto dal Consorzio industriale sono stati stanziati 8milioni e 100 mila euro dal Fondo di coesione sociale per la bonifica dei terreni in area "CVM" e delle acque sotterranee in area "PVC", entrambi nella zona relativa al fallimento Vinyls, oltre alle risorse di circa 4 milioni per la demolizione dell’ex Cementir, fabbricati dismessi dove è presente materiale di amianto. 

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