Chiuso il parcheggio di Punta Giglio. La società Borgosesia, proprietaria di circa 300 ettari nel Parco di Porto Conte, ha mandato gli operai a delimitare, con blocchetti di cemento, l'area sterrata che finora è sempre stata utilizzata come parcheggio dai visitatori del parco e non solo.

Quello spiazzo invece appartiene a Borgosesia Spa, società con sede a Milano, quotata sul mercato telematico di Borsa Italiana, e per questo motivo stamattina è stato interdetto al passaggio. La società in più occasioni ha cercato una mediazione con la Regione Sardegna per cedere i propri terreni in cambio di altri beni immobili, ma finora senza esito. Anche il Parco di Porto Conte ha disertato l’incontro di mediazione con Borgosesia, facendo, di fatto, arenare le trattative.

Ora sarà un giudice del Tribunale a decidere del futuro di quei lotti nel cuore dell’area sottoposta a tutela. "Non siamo noi gli interlocutori - dice subito il presidente del Parco di Porto Conte Raimondo Tilloca - ora la politica faccia la sua parte". 

Davide Schiffer, amministratore delegato di Borgosesia, precisa che in due anni nessuno dalla Regione ha mai dato seguito alle comunicazioni inviate dalla società e che dunque non c’è stata alcuna volontà di intraprendere un dialogo.

“Ci vediamo costretti a chiudere tutte le nostre proprietà anche per motivi di sicurezza – spiega – per non dover essere responsabili penalmente e civilmente nel caso in cui si dovessero verificare danni a cose o persone”.

La deputata algherese del Movimento 5 Stelle, Paola Deiana, intanto, sottolinea con stupore “il totale e vergognoso silenzio della Regione Sardegna e della Giunta guidata dal presidente Solinas completamente assente e inerte sulla questione. L'ipotesi, dunque – avverte – è che l’accesso a tutti i terreni della stessa Borgosesia venga vietato, ma soprattutto che questi vengano messi sul mercato internazionale, diventa sempre più concreta. Intanto, oggi, con l'interdizione del parcheggio, il primo passo è stato compiuto”.

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