L'identità, il senso di appartenenza alla storia e al destino condiviso, di un popolo passa anche dalla devozione laica ai suoi miti. 
Ecco il significato della festa di comunità che Seulo dedica ogni anno a Ospitone, il misterioso nobile "dux barbaricinorum", come lo definì Papa Gregorio Magno.

L'edizione di quest'anno si è aperta con la presentazione del "Panegirico di Ospitone". L'autore è Gino Ghiani, per quarant'anni professore di lettere e, a più riprese, preside del liceo scientifico A. Bissiri di Seui. L'intento del "Panegirico di Ospitone" è conciliare le storie tramandate dagli anziani che del "dux barbaricinorum" raccontano che fu un grande capo militare che difese, dai tentativi di conquista dei bizantini, la libertà e l'indipendenza delle tre Barbagie, con l'unico documento attestante la storicità del personaggio:  la missiva che il Papa Gregorio Magno, gli fece recapitare, nel maggio del 594. Così, il vicario della chiesa cattolica, raccomandò a Ospitone il vescovo, inviato da Roma, per convertire al cristianesimo i barbaricini.

Il maestro Bernardino Murgia, anche lui appassionato di storia della Sardegna, nel 1876 volle intitolare a Ospitone la via principale di Seulo che, partendo dalla chiesa parrocchiale, attraversa da un capo all'altro il paese. 
Anche la comunità seulese dunque tramanda e custodisce la memoria del duca delle Barbagie tra leggenda e realtà. 

Vissuto nel primo secolo, di quel medioevo turbolento, caotico, estremo. Attraversato da spade e croci, papi come generali; eretici, mistici, streghe, filosofi e roghi; epiche battaglie; invasioni, conquiste e clamorose sconfitte. Secondo la chiave di lettura, proposta da Ghiani, Ospitone fu, non soltanto, un abile stratega militare ma, di più, uno statista che salvò dell'estinzione gli abitanti delle Barbagie. Disorientante, la constatazione  inevitabile, che dopo 1300 anni, in fondo le popolazione di questa regione storica, selvaggia e meravigliosa, rischi ancora l'estinzione. 

Il lavoro vuole essere un lascito alle nuove generazioni, perché i bambini e i ragazzi, non dimentichino le eroiche imprese di Ospitone che salvò i barbaricini.  Il ricavato delle vendite sarà, in parte, devoluto in beneficenza alle popolazioni dell'Emilia Romagna.

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