Mandas è un piccolo paese incastonato nelle colline dell’alta Trexenta, un tempo centro ducale, celebrato oltre 100 anni fa dallo scrittore inglese David Herbert Lawrence che nel libro “Mare e Sardegna” descrive le «infinite distese di terreno, dove ogni tanto si ergeva qualche fienile di pietra affiancato da pochi alberi nudi, somigliavano tanto alla Cornovaglia».

Eppure, nonostante le suggestioni del passato rievocate dai festival letterari (in questi giorni si tiene il XV Festival Lawrence) e la tranquillità del presente lo rendano un centro in cui è piacevole viverci, il paese ha visto nel corso degli anni un esodo continuo di cittadini in fuga da disoccupazione e taglio dei servizi.

Il sindaco Umberto Oppus, per cercare di invertire la tendenza, si è inventato un vero e proprio Patto di residenza con una serie di vantaggi da offrire ai cittadini che decidono di restare e ai nuovi residenti che scelgono di trasferirsi a Mandas.

Due le misure di sostegno: la prima è rappresentata dai finanziamenti a fondo perduto per acquistare e ristrutturare le vecchie case del paese dove poi andarci a vivere; la seconda prevede la concessione di contributi per tinteggiare facciate, sistemare muri e vecchi portoni. La prima iniziativa ha colto nel segno alla grandissima, forse anche al di là delle aspettative.

«Dopo pochi giorni dalla pubblicazione del bando per l’assegnazione dei contributi a chi compra o ristruttura casa abbiamo ricevuto 15 richieste di finanziamento – spiega il sindaco Oppus –, per soddisfare anche le istanze che stanno continuando ad arrivare in Comune stiamo predisponendo un nuovo bando».

Le risorse sono dall’amministrazione regionale che ha stanziato in totale 45 milioni di euro per sostenere famiglie e imprese affinché scelgano di vivere non solo nella regione, ma soprattutto nei piccoli paesi. 

La Giunta comunale di Mandas ha colto al balzo l’occasione per invitare i suoi emigrati a ritornare nel paese d’origine, per godersi la pensione dopo una vita di sacrifici lontano da casa o – perché no – per scommettere sulle opportunità di crescita della piccola impresa, dell’artigianato o dell’agricoltura. E poi ci sono gli smart worker (lavoratori da remoto) che, durante il lockdown per il diffondersi del Covid-19, hanno scoperto di poter lavorare comodamente da casa propria senza recarsi in ufficio e cercano di vivere in posti con un clima mite, lunghe giornate soleggiate e - possibilmente - il mare a breve distanza.

«Le vecchie case del centro storico attendono i nuovi proprietari – continua Oppus –, le agevolazioni messe in campo rendono tutto più semplice: noi offriamo una realtà che è fatta di tranquillità, silenzio, clima mite tutto l’anno e tanta pace. Tutto questo a circa 30 minuti da Cagliari».

La seconda misura messa in campo è quella del bando Borgo ducale che prevede la concessione di contributi (fondi del Comune) da 500, 1.000 e 2.000 euro da spendere per piccoli interventi di manutenzione e abbellimento delle abitazioni. 

Per ripopolare il paese vanno bene gli aiuti per comprare casa, ma servono anche i servizi ai cittadini. Non a caso l’amministrazione comunale di Mandas ha intrapreso una battaglia per il potenziamento dei presidi sanitari. Il Comune chiede di essere inserito nella lista dei centri meritevoli di maggior tutela per quanto riguarda i livelli essenziali di cure mediche.

«La nostra azione e le nostre politiche anti spopolamento non possono prevedere interventi sporadici, ma partono da una valutazione complessiva delle criticità», conclude il primo cittadino.

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