Da Sadali a Seulo: ecco la prossima tappa del cammino di San Valentino
Un nuovo itinerario spirituale e turistico attraversa la Barbagia, il Sarcidano e la TrexentaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un nuovo itinerario spirituale e turistico attraversa la Barbagia, il Sarcidano e la Trexenta, risvegliando emozioni antiche in una terra di silenzi, profumi e passi condivisi.
Nel silenzio fragrante della macchia mediterranea, tra le pieghe della Barbagia di Seulo e oltre, qualcosa si muove. È un respiro antico, un passo che sa di pellegrinaggio ma anche di scoperta, di spiritualità e insieme di desiderio di ritrovare una dimensione più lenta, più vera. È il Cammino di San Valentino, nuova via che attraversa il cuore della Sardegna, inaugurata lo scorso 25 aprile.
In questo ponte del primo maggio, il cammino prosegue con le sue tappe successive: Sadali, Seulo, Villanovatulo, Santa Sofia.
Il punto di partenza è Sadali, borgo intriso di misticismo e leggende, noto non solo per i suoi paesaggi rupestri e le cascate, ma anche per la devozione al suo patrono, San Valentino, protettore degli innamorati.
E in fondo, anche chi cammina in questi giorni non può che dirsi innamorato: della natura selvaggia, delle pietre antiche, dell’ospitalità che i piccoli paesi sanno offrire.
La seconda tappa, che da Sadali porta a Seulo, è un piccolo affresco di meraviglie naturali: dalla partenza nella chiesa di San Valentino si attraversa l’altopiano, si sfiora il monumento naturale “Su Stampu ‘e Su Turrunnu”, si scende verso il ponte romano di Berissai e si approda alla chiesa della Beata Vergine Immacolata di Seulo.
A guidare i viandanti, Stefania Contini, guida ambientale esperta in cammini religiosi e Marcello Pilia, ideatore del progetto e anima dell’associazione Baetorra, che ha saputo intrecciare fede e territorio, facendo così del cammino non solo un atto di devozione, ma anche un’esperienza di turismo lento, sostenibile, immersivo.
Il 3 maggio, con la terza tappa, il cammino diventa ancora più avventuroso: si parte dalla chiesa di San Pietro a Seulo e si scende tra i sentieri selvaggi che conducono al fiume Flumendosa. Al guado di Salasi, si attraversa l’acqua a piedi nudi. È un gesto simbolico, un rito di passaggio, un ritorno alla terra. Poi si risale verso Villanovatulo, dove la chiesa di San Giuliano accoglie i viandanti.
Infine, il 4 maggio, si parte per la quarta tappa. Da Villanovatulo a Santa Sofia si cammina tra i profumi della vegetazione mediterranea, si attraversano le cave d’argilla di Sa Stiddiosa, dove la natura incontra la storia, e si giunge alla meta finale, attraversando paesaggi ancora incontaminati.