Doveva essere un modo per ricordare tutte le vittime dell’immane tragedia delle foibe, invece la targa scoperta in onore di Norma Cossetto nella piazza di via Roma alimenta a Capoterra le polemiche del Consiglio comunale.

La decisione di dedicare uno spazio alla memoria della giovane donna infoibata dai partigiani slavi di Tito nell’ottobre del 1943 ha suscitato le perplessità dell’ex sindaco, Francesco Dessì, secondo il quale l’amministrazione Garau imprimerebbe la propria ideologia nella toponomastica del paese. Uno scontro ideologico, quello tra maggioranza e opposizione, che era già emerso in occasione del piazzale davanti all’Istituto Sergio Atzeni intitolato al giovane studente di destra Sergio Ramelli.

Il sindaco, Beniamino Garau, durante la cerimonia di inaugurazione della targa che ricorda Norma Cossetto, ha ricordato una delle pagine più buie della Seconda guerra mondiale per troppo tempo taciuta: «L’orrore delle foibe è stato ignorato per anni, forse per vergogna o forse per nascondere quanto male è stato fatto al nostro popolo, un male commesso a chi inerme rivendicava la propria italianità. La memoria degli esuli giuliano-dalmati non rappresenta soltanto una bandiera da sventolare, ma la memoria di quegli italiani che non si sono arresi e hanno continuato a scegliere di definirsi tali nonostante le angherie subite dagli invasori in concerto con altri italiani, che purtroppo hanno scelto di uccidere i propri fratelli. Questi abissi carsici, trasformati in tombe per migliaia di innocenti, raccontano una storia di violenza disumana, di persecuzioni e di vite spezzate senza pietà. Uomini, donne, persino bambini, furono infoibati o deportati, spesso solo per la loro identità, in un'ondata di terrore che ha segnato intere comunità. Norma Cossetto era una giovane donna, uccisa a più di un mese dalla fine della guerra solo perché italiana: a noi spetta il compito di ricordare queste atrocità, non solo come atto di giustizia verso le vittime, ma come monito per il futuro affinché l’odio non prevalga mai più».

Dai banchi dell’opposizione, Francesco Dessì, pur riconoscendo l’importanza delle memoria delle foibe, critica la maggioranza: «Nessuno potrà mai cancellare una delle pagine più tristi della storia d’Italia come il dramma delle foibe e l’esodo di migliaia di persone, ma noto, ancora una volta, che questa amministrazione si dimostra più sensibile alle tragedie solo di una parte, e trascura le altre. Hanno inaugurato una targa dedicata a Norma Cossetto in una piazza già intitolata alle vittime delle foibe, un piazzale a Sergio Ramelli, ma non hanno avuto la stessa sensibilità per i morti della Shoah: inoltre, dopo tre anni, i lavori per realizzare piazza Berlinguer non sono ancora cominciati».

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