Nessuna melodia in grado di risvegliare il senso di appartenenza dei cittadini, neppure un testo capace di decantare la storia e la bellezza del territorio: non ci sarà nessun inno ufficiale di Capoterra, le tre proposte valutate dalla commissione di esperti non sono state ritenute adatte a rappresentare l’identità capoterrese.

Nei piani dell’amministrazione comunale, l’inno avrebbe dovuto introdurre cerimonie e appuntamenti solenni, purtroppo però le proposte presentate da tre artisti locali non possedevano i requisiti tecnico-musicali previsti dal bando. Uno degli inni presentati, pur avendo le qualità richieste dal progetto, necessitava di una rivisitazione del testo nella forma, e di una nuova registrazione al fine di adeguare la traccia audio alle caratteristiche adatte ad una fruizione pubblica: l’amministrazione comunale, quindi, attraverso una delibera, ha deciso di non procedere all’adozione della proposta, e si è riservata la possibilità in futuro di indire un nuovo avviso pubblico. Insomma, almeno per il momento, non ci sarà alcun canto da intonare in nome dell’amore per Capoterra.

Il sindaco, Beniamino Garau, ringrazia i tre artisti locali che hanno messo la loro passione a disposizione del progetto: “Hanno dedicato del tempo alla composizione di questi brani, e per questo non possiamo che essergli grati, purtroppo le proposte pervenute – pur essendo assolutamente valide – non erano in linea con il bando. Riteniamo che l’inno sia una cosa molto importante perché deve rappresentare la cultura, la storia e l’identità di un territorio, ma se i brani non possiedono questo requisito è giusto fare un passo indietro: se gli artisti sono d’accordo, incideremo un cd con le loro opere, e potremo magari utilizzarli come sottofondo per la produzione di un documentario su Capoterra”.

L’ex sindaco, Francesco Dessì, si dice dispiaciuto per l’epilogo del progetto: “Ci speravo, ma sapevo che era veramente complicato. Non conosco le proposte esaminate dalla commissione, ma comporre un inno capace di incarnare i valori di un territorio mi era sembrata da subito una impresa impossibile. Capoterra ha una grande tradizione di poeti come Firei Lai e Boicu Pianu, forse sarebbe meglio valorizzare questo aspetto della nostra tradizione e ridare vita al premio letterario dedicato a queste due figure di spicco della cultura locale”.

 

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