Riaprire un dialogo con l’Anas per ottenere rotatorie negli incroci a raso più pericolosi e stringere i tempi per arrivare all’installazione di altri autovelox fissi: si torna a parlare dell’insicurezza di una delle strade più trafficate e costellate di croci del Sud Sardegna, la Statale 387. Due corsie, una per senso di marcia: si corre troppo e spesso, nonostante la linea continua, ci si avventura in sorpassi pericolosi. E ai soliti pericoli da un po’ se n’è aggiunto uno nuovo: i monopattini. «Percorro quella strada tutti i giorni», dice Maurizio Cuccu, sindaco di Serdiana e presidente dell’Unione dei Comuni del Parteolla e Basso Campidano: «A renderla pericolosa sono i tanti incroci a raso e la mole di traffico, aumentata moltissimo negli ultimi anni. I mezzi pesanti sono sempre più numerosi e la larghezza della carreggiata non è più idonea: basta un banale tamponamento per bloccare il traffico. E c’è di peggio», aggiunge Cuccu: «Da qualche tempo capita che sul ciglio della strada viaggino monopattini. Anche di sera, senza luci. Te li trovi davanti all’improvviso».

Vincoli, progetti e cantieri

«Troppi incidenti mortali negli ultimi anni», rincara la dose il sindaco di Dolianova Ivan Piras: «E innumerevoli i rischi affrontati quotidianamente dai cittadini del territorio. Il tema sulla sicurezza della Statale 387 diventa una priorità da inserire al centro dell’agenda politica regionale». L’ultima croce è quella di un suo compaesano: Daniele Picciau, 32 anni. Domenica scorsa, il giorno stesso dell’incidente mortale, il sindaco di Soleminis Fedele La Delfa, nel cui territorio è avvenuto lo schianto, aveva lanciato un invito pubblico a «riflettere sulle condizioni di sicurezza di un’arteria stradale troppo spesso teatro di gravi incidenti: un impegno urgente, in capo alle istituzioni del territorio, perché proseguano nella rivendicazione di interventi che garantiscano l’incolumità delle persone e la salvaguardia della vita umana».

Tradotto: rotatorie e autovelox. «I miei concittadini – spiega La Delfa – rischiano la vita ogni volta che, in auto, cercano di immettersi sulla 387. L’incrocio per il nostro paese è fra i più pericolosi: la visibilità è minima. Serve con urgenza una rotatorie come quella realizzata anni fa in uno degli ingressi per Dolianova o quella che Serdiana sta realizzando nel suo. Per il nostro Comune è arrivato il momento di riavviare il dialogo con Anas per mettere in sicurezza l’incrocio: finora a ostacolarci è stato un vincolo per la presenza di un corso d’acqua».

«La rotonda realizzata sul tratto pertinente il nostro territorio comunale – concorda il sindaco di Dolianova – dovrebbe essere replicata su almeno altri tre punti strategici, fino all’eliminazione di tutti gli incroci a raso». A Serdiana, a dieci anni dall’avvio dell’iter, i lavori sono cominciati qualche settimana fa: «I fondi – sottolinea il sindaco Cuccu – sono comunali, con una compartecipazione di Anas e Regione». Conclusione prevista? «Primi mesi del 2024, salvo imprevisti. Non risolverà ogni problema ma è necessaria». Anche Selargius procede: dopo anni di attesa, un mese fa è stato completato il progetto per una rotatoria nell’incrocio con via Della Scienza, che porta all’osservatorio astronomico ed è stato teatro di vari incidenti.

«Cassa? No: deterrenza»

Se per le rotatorie ogni Comune se la vede da sé con l’Anas, la partita sugli autovelox viene giocata dall’Unione dei Comuni di cui proprio Cuccu è presidente: «Fra sindaci ne stiamo parlando da tempo», ammette. «Siamo in attesa che il Comando della polizia locale dell’Unione consegni la relazione che abbiamo sollecitato per vedere se sussistano le condizioni per installare nuovi impianti. Se queste condizioni ci saranno avvieremo l’iter». L’esempio è quello già in servizio vicino all’incrocio con la 554, territorio di Monserrato: limite a 50 chilometri orari, nel 2020 ha rilevato 961 infrazioni e fruttato al Comune oltre 74mila euro. «Non intendiamo far cassa – giura Cuccu – ma deterrenza: i numeri parlano chiaro, con la presenza dell’autovelox, nel tratto di Monserrato si corre meno e gli incidenti sono diminuiti. Cinque Comuni su sei dell’Unione (Dolianova, Serdiana, Soleminis, Settimo San Pietro e Donori, escluso Barrali) si affacciano sulla Statale: vorremmo realizzare diverse postazioni, il massimo sarebbe una per ciascun Comune».

Marco Noce

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