Un pomeriggio di confronto, memoria e impegno civile a Quartu, dove venerdì 20 giugno si è terrà la XXIV Giornata Mondiale del Rifugiato.

L’iniziativa, promossa dalla Diocesi di Cagliari attraverso la Caritas diocesana, coinvolge numerosi enti e istituzioni. Lo Spazio Michelangelo Pira, in via Brigata Sassari, è pronto a opsitare la manifestazione, il tema scelto per l’edizione 2025 – “La scelta di restare, il coraggio di partire. Il diritto di partire e diritto di restare” – ha posto l’accento su una doppia prospettiva spesso trascurata nel dibattito pubblico: quella di chi fugge, ma anche di chi desidererebbe restare nella propria terra, se solo ci fossero le condizioni per farlo.

«Celebrare questa giornata – sottolinea don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana – significa ribadire con forza il valore della dignità umana. Come Chiesa, siamo chiamati ad accompagnare, proteggere, promuovere e integrare, ma anche a capire le cause profonde delle migrazioni e a costruire risposte umane e concrete».

L’apertura del programma prevede i saluti istituzionali del sindaco di Quartu Graziano Milia, del vicepresidente del Consiglio regionale Giuseppe Frau, di Enzo Floridia (Commissione territoriale), di Enrico Porru (Ufficio Migrantes) e di monsignor Alfredo Fadda, parroco della basilica di Sant’Elena.

Uno dei momenti centrali sarà l’intervento di Fabrizio Cavalletti di Caritas Italiana, che offrirà una riflessione dal titolo “Il fenomeno migratorio: uno sguardo dalla sponda sud del Mediterraneo”, tracciando un quadro lucido e approfondito delle dinamiche migratorie contemporanee, con particolare attenzione ai contesti africani e mediorientali.

Spazio poi alla tavola rotonda moderata dalla giornalista Maria Chiara Cugusi, dove si sono confronteranno esperti e operatori del settore: il vice questore Fabrizio Selis, la dirigente comunale Lorena Cordeddu, l’avvocata Gabriella Serra (responsabile del progetto SAI di Quartu), il dott. Mauro Tuzzolino (Accademia del Buon Gusto) e lo stesso don Lai. Un dibattito vivo e partecipato, che ha messo in luce le sfide dell’integrazione, le buone pratiche territoriali e le criticità del sistema.

A conclusione della serata, verranno consegnati gli attestati del corso formativo curato dall’Accademia del Buon Gusto, seguito da un buffet condiviso, simbolo concreto di dialogo e ospitalità.

(Unioneonline/Fr.Me.)

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