Una scuola di volo con 22 velivoli M 346 Advanced Jet Trainers, 40 istruttori, 2 simulatori Full mission, fino a 8 mila ore di volo l'anno. E ancora il nuovo campus di oltre 35mila metri quadri coperti su un'area di oltre 130mila con oltre 400 persone all'anno che vi graviteranno, tra dipendenti civili, militari e studenti.

Sono in sintesi i numeri dell'International Flight Training School (IFTS) inaugurata questa mattina alla base aerea militare di Decimomannu alla presenza del sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, del neo amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, dei rappresentanti delle forze armate dei principali Paesi avanzati tra cui Giappone, Regno Unito, Canada, Svezia, dei vertici delle Autorità militari, dell’assessora regionale agli Affari Generali e Personale, Andreina Farris, dei sindaci del territorio.

La scuola, nata nel 2018 e oggi portata a termine con la realizzazione di tutte le strutture per l'addestramento, punta a diventare il riferimento internazionale per il training dei piloti militari relativo alla fase 4 dell'addestramento, l'ultima, la più avanzata, quella che prepara i piloti a volare sui caccia di quarta e quinta generazione.

Un nuovo modello di formazione e addestramento, già scelto da dodici paesi stranieri, tra i quali Qatar, Giappone, Germania, Singapore, Austria, Canada e Arabia Saudita, un ambiente di simulazione integrato dove reale e virtuale si fondono in un unico scenario operativo, con la riproduzione di situazioni complesse fino a 10 aerei tra forze amiche e nemiche che interagiscono come se stessero tutti volando nello stesso cielo.

«In questo momento stiamo addestrando una ventina di persone che sono solo la parte embrionale, a regime saranno 56 e dal prossimo anno si arriva alla massima capienza con gli 80 futuri piloti, ci sono state richieste in eccedenza e abbiamo dovuto scartare qualcuno al momento», ha spiegato ai giornalisti Luca Goretti, capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare a margine della cerimonia di inaugurazione.

Per i futuri piloti italiani ci sarà una riserva di venti posti, «prima di tutto dobbiamo pensare al nostro addestramento», ha chiarito. «Questo campus ha un valore aggiunto - ha sottolineato Goretti - che è quello umano, qui lavoreranno insieme tanti giovani di diversi Paesi, ci sarà uno scambio continuo di competenze, una realtà come questa in Europa non esiste».

L’assessora Farris ha parlato della strategicità dell’investimento in termini di elevate capacità tecnologiche, innovazione ed ecosostenibilità. «Oggi – ha ricordato – possiamo finalmente dire, con orgoglio, che la Sardegna, con Decimomannu, ospita il più moderno ed evoluto sistema di addestramento integrato tra quelli presenti negli altri paesi occidentali, realizzato grazie alla positiva sinergia tra il mondo della Difesa, quello dell’industria e la nostra Regione». Un progetto «innovativo e rivoluzionario», lo ha definito Farris, che ha evidenziato le ricadute positive per la Sardegna.

(Unioneonline/v.l.)

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