Un cellulare di piccole dimensioni è stato ritrovato in una camera di pernottamento nella casa di reclusione Is Arenas di Arbus.

Nella tarda serata di ieri, la Polizia penitenziaria stava effettuando un normale controllo quando ha rinvenuto il telefonico, con carica batterie, risultato perfettamente funzionante.

“Nonostante la previsione di reato prevista dall’art. 391 ter del Codice penale di recente emanazione per l’ingresso e detenzione illecita di telefonini nei carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni – commenta Sandro Atzeni, coordinatore regionale della Fp Cgil Polizia penitenziaria - il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Nel provvedimento, voluto dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per contrastare il crescente flusso di telefoni che si tenta di far entrare nelle carceri, viene per la prima volta punito sia chi, dall’esterno, cerca di introdurre un telefono in carcere sia il detenuto”.

Quest’ultimo caso finora veniva considerato un illecito disciplinare e sanzionato all’interno dello stesso istituto, ora invece è un reato.

(Unioneonline/s.s.)

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