Vietato scalare Tavolara, Nizzi rettifica l'ordinanza: scatta il limite temporale
No alle arrampicate fino a fine settembre in attesa di elaborare un regolamento che disciplini le attività nei sentieri(foto Satta)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Rettificata l'ordinanza che vieta le arrampicate su Tavolara. Emessa, qualche giorno fa, dal sindaco Settimo Nizzi, il provvedimento è stato riveduto e corretto: il divieto generalizzato e permanente di scalare l’isola per arrivare in cima, da oggi ha un limite temporale.
Vietate le arrampicate fino a fine settembre in attesa di elaborare un regolamento che disciplini le attività nei sentieri di Tavolara, da sottoporre al Consiglio comunale. La decisione del sindaco è stata contestata dai consiglieri comunali del PD che hanno depositato una mozione per chiedere il ritiro immediato dell’ordinanza e oggi, a poche ore dalla firma di quella nuova, dicono: «Solo a seguito delle contestazioni sollevate dai consiglieri di opposizione e dai portatori di interesse del territorio, l’amministrazione è stata costretta a introdurre modifiche alla misura originaria dell’ordinanza che vietava in modo permanente le attività di arrampicata sull’isola di Tavolara».
Ancora una volta, aggiungono, «il sindaco di Olbia adotta un provvedimento in modo unilaterale e impulsivo, emanando un’altra ordinanza, nel tentativo di ricorrere ai ripari in extremis ma le recenti correzioni non sono altro che un’ammissione implicita degli errori commessi e non risolvono i vizi di legittimità già evidenziati da noi consiglieri del Partito Democratico, ma anzi ne confermano implicitamente l’infondatezza».
Premettendo di essere disponibili a confrontarsi sulla redazione di un regolamento che garantisca una fruizione responsabile ma libera dell'area, i dem concludono: «Ribadiamo che il divieto totale, anche se limitato fino al 30 settembre 2025, rappresenta una misura eccessiva e sproporzionata, che rischia di alimentare percorsi clandestini, di penalizzare duramente le guide professioniste proprio nel periodo di maggior lavoro, e di privare cittadini e visitatori di un’esperienza che può e deve essere regolamentata con criteri di sicurezza e sostenibilità, come avviene in molte altre aree della nostra isola».