Dopo aver segnalato l'invio, da parte del Comune di Olbia, di centinaia di sanzioni alle attività commerciali per omessa regolarizzazione relativa alle esposizioni pubblicitarie, i consiglieri comunali del PD intervengono, ancora una volta, sul caso caro insegne e «sulla mala gestio nell'erogazione delle sanzioni elevate dall'amministrazione comunale relativamente al Canone unico patrimoniale».

Secondo i dem, «non solo il canone è applicato con tariffazioni elevatissime ma vengono erogate sanzioni calcolate erroneamente, in maniera poco accurata e senza tener conto del regolamento comunale e delle disposizioni normative nazionali vigenti». I consiglieri comunali specificano che «molti esercenti si sono visti costretti a far rilevare l'errato calcolo delle metrature delle vetrofanie e l'appartenenza a categorie esenti o con un'applicazione del 50 per cento delle imposte, fattispecie che a livello nazionale risultano esenti ma nel Comune di Olbia gravate dall'imposta, seppure ridotta». Per gli esponenti del PD, «è inammissibile una tale negligenza da parte dell'ente, che sta colpendo il nostro tessuto produttivo, dimostrando la volontà esclusiva di fare cassa senza alcuna visione complessiva sullo sviluppo economico del territorio e, inoltre, costringendo gli imprenditori a una insopportabile perdita di tempo e a doversi rivolgere a professionisti, con ulteriori aggravi di spese per vedere tutelati i loro diritti».

Premettendo che non è stato accolto il loro invito a riunire le commissioni consiliari competenti, i consiglieri dem, oggi, hanno protocollato una richiesta formale di convocazione.

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