«A oggi la Difesa, a fronte di una occupazione di circa 150 persone, occupa gli stessi spazi di quando si potevano contare numeri ben più importanti». Lo scrive Antonello Naseddu, segretario del locale Circolo PD.

«Sarà dunque necessario avviare un dialogo con il Governo affinché le aree a uso militare gravanti sul territorio di La Maddalena vengano ridimensionate, adattandole alle reali esigenze odierne attraverso la sdemanializzazione delle aree non utilizzate, senza influire in alcun modo sul numero di occupati locali». Ci sono infatti «porzioni di territorio che potrebbero essere importantissime ai fini dello sviluppo (turistico, ma non solo) delle attività economiche locali. Crediamo dunque che sia urgente avviare un dialogo partecipato finalizzato a ipotizzare, non solo a livello regionale ma anche a livello locale, una serie di azioni tese all’affrancamento culturale e fattivo nei confronti della Marina Militare, dando la possibilità alla nostra comunità di essere finalmente artefice del proprio futuro».

Il PD maddalenino ritiene pertanto «che il tema del rapporto con la Marina Militare e nello specifico con le servitù militari che gravano sul territorio sardo (localmente si fa riferimento alla servitù di S. Stefano) così come del demanio militare, sia oggi più che mai attuale». Riconoscendo poi che «il rapporto tra la comunità locale e la Marina Militare è, come si sa, profondo e radicato nel tempo», anche alla luce di alcune esercitazioni militari con esplosivi annunciate e poi revocate, il segretario Naseddu ricorda «che il nostro territorio, essendo un’area SIC/ZPS (sito di importanza comunitaria/zona di protezione speciale) è protetto in quanto area sensibile dal punto di vista naturale e paesaggistico».

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