La Maddalena, ripristino dune e passerelle: il Parco risponde alle polemiche in corso
«Procedure che seguono le direttive ISPRA avviate anche in molte altre zone costiere»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo le polemiche dei giorni passati ed in corso, anche piuttosto roventi, particolarmente sviluppatesi sui social, sugli interventi di ripristino dei sistemi dunali e sulle passerelle installate nel Parco nazionale, interviene il direttore dell’ente Giulio Plastina, precisando che queste operazioni «seguono le direttive ISPRA, che ha avviato e monitorato procedure simili in molte altre zone costiere appartenenti alle Aree Protette italiane (dal Parco Nazionale del Vesuvio, al Circeo a riserve naturali del nord Italia), ottenendo importanti risultati di conservazione e ricostruzione delle dune (fonte Ispra)».
«Tali procedure - prosegue il direttore dell’ente - si affidano all’ingegneria naturalistica, una specifica disciplina trasversale che promuove l’impiego delle piante autoctone in abbinamento con materiali inerti a fini antierosivi, stabilizzanti e di consolidamento. L’ingegneria naturalistica consente di tutelare e restaurare il sistema dunale senza alterare gli aspetti fisici, paesaggistici e culturali locali».
Si tratta per la stragrande maggioranza, prosegue il direttore Plastina, di staccionate rustiche realizzate in opera con pali di castagno scortecciati, trattati con materiali non tossici né inquinanti. In particolare, nella zona di Bassa Trinita, «a delimitazione del percorso realizzato nel tratto oggetto di demolizione della strada asfaltata e della strada lato duna ove questa viene mantenuta, la staccionata è realizzata con acciaio Corten». Corten che «essendo una lega di acciaio è notoriamente ignifugo» ed ha «la capacità di autoproteggersi dalla corrosione elettrochimica, creando una patina di polvere di ossidi degli elementi in lega, che conferisce una tipica colorazione che varia nel tempo (circa 18-36 mesi) da un arancio iniziale a una tonalità bruno-rossastra».