C'è un quarto sito, nell'ambito del Piano Regolatore del Porto, che è stato individuato per un possibile spostamento del porto commerciale (e dei traghetti); si tratta del Lungomare Mirabello, nella parte prospiciente il rettilineo dell'ex Ospedale Militare.

Recentemente s'è tenuto a Cagliari, all’assessorato all’Urbanistica ed Enti Locali, un incontro tra l’Amministrazione comunale ed i progettisti del Piano. Sono quattro le «soluzioni tecniche e proposte», ha affermato ieri, durante i lavori del Consiglio Comunale, il delegato alla Portualità, Valerio Pisano, presente nel capoluogo insieme al sindaco, Fabio Lai: il sito ad Est dell’ex Arsenale, quello di Piazza Comando, quello ad Ovest, in località Padule, e questo nuovo, appunto, del Lungomare Mirabello.

«Le proposte che ho visto sono tutte degne di approfondimento – ha commentato il consigliere di minoranza, Giovanni Manconi – La scelta definitiva penso che sia da condividere e spero che questo sia fatto, perché queste scelte si proiettano nei prossimi cent’anni, e condizioneranno lo sviluppo delle future generazioni». Alberto Mureddu, dalla minoranza, ha ricordato che «comunque l’indirizzo politico, alla fine, è quello che è sovrano davanti a più opzioni tecniche».

Dello stesso parere Annalisa Gulino, suo collega nello stesso gruppo di minoranza: «Abbiamo visto in commissione le soluzioni prospettate, sono ancora in fase embrionale; vedremo come queste ipotesi prenderanno corpo; certo è che l’indirizzo politico va assolutamente dato; ne va infatti del bene della nostra comunità».

Anche per l'ex sindaca, Rosanna Giudice, l’argomento dovrà essere approfondito, ricordando che «l’obiettivo è quello di lasciare libero tutto quello che è il front, l’attuale porto, ovvero quello che dovrebbe diventare il “salotto di Cala Gavetta”; e su questo credo che ci sia un comune denominatore tra tutti noi, collettività compresa».

C’è una responsabilità politica di questa amministrazione «di decidere quella che sarà la soluzione», ha risposto il delegato Valerio Pisano, «che noi contiamo di poter condividere con tutti, rimanendo il fatto che sarà poi responsabilità nostra la scelta».

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