C’è stato un periodo nel quale la Biblioteca comunale di La Maddalena, con l’assunzione di alcuni dipendenti della ex Base Usa appena dismessa, ha vissuto momenti di grande attività, in conseguenza della sua riorganizzazione, la grande disponibilità di testi, le aperture mattina-pomeriggio, le tante attività culturali organizzate settimanalmente, i corsi on line dell’Università di Sassari.

Ciò ha determinato una notevole frequentazione da parte degli utenti.

Da tempo, niente più corsi universitari e si sono ridotte le iniziative culturali. Con due soli dipendenti rimasti, la biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì, con solo due aperture pomeridiane. Eppure, oltre ad un considerevole numero di frequentatori tutto l’anno, afferma Luca Bittau, grande frequentatore a sua volta della biblioteca e presidente di SEAME Sardinia, «esiste un numero di utenti che in estate cresce sempre più (per fortuna) tra tanti che vogliono leggere, consultare testi sulla storia e la natura locale, studenti che preparano esami, tesi di laurea, persone che lavorano in smart working».

E ricorda come, ad agosto, i tavoli fossero pieni di utenti: «C'è un evidente bisogno di questo servizio! Purtroppo – prosegue - a La Maddalena non esiste uno spazio di co-working o spazi per studio, nonostante più di 10000 residenti e una popolazione che, nella stagione estiva, è più che quadruplicata, ma la biblioteca continua ad essere dimenticata e sotto-potenziata. Quando si ammala un dipendente o va in ferie, o è impegnato altrove per lavoro, l'altro fa fatica a sobbarcarsi gli orari completi». Eppure, aggiunge Bittau, «a La Maddalena ci sono anche dei volontari che aiutano, è nata un'associazione, ma ciò non basta per valorizzare uno dei posti che dovrebbe essere il cuore (se non il cervello) della cultura maddalenina, sede anche dell'archivio storico della nostra città».

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