Si sono occupati di lui, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia di Stato (Cnaipc) e alcune organizzazioni internazionali, come Spamhouse che lo ha inserito in uno speciale elenco dedicato ai soggetti esperti in mail bombing e intrusioni in sistemi informatici protetti.

Fabio Petta, 41 anni, in fatto di cyber pirateria è stato definito "il caso italiano".

L'uomo, olbiese, da tempo sotto stretta osservazione da parte della Polizia Postale, oggi era nell'elenco degli imputati di un'udienza tenuta dal giudice di Tempio, Marco Contu.

È accusato di essersi introdotto nel sistema informatico del Registro automobilistico nazionale (Pra).

Il software che Petta ha messo a punto consentiva di effettuare le visure delle targhe degli automezzi e, in questo modo, il presunto cyber pirata aveva accesso alle informazioni di una banca dati protetta come infrastruttura informatica dello Stato.

Petta, assistito dal penalista Angelo Merlini, ha diversi procedimenti per altre presunte intrusioni in sistemi informatici di rilevanza nazionale. Il legale della vittima di uno stalker, qualche tempo fa, lo ha ingaggiato per aiutare una ragazza che veniva perseguitata con continui attacchi e forme di controllo dei suoi profili sui social network.
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