Di bullismo, di cyberbullismo si muore. Sensibilizzare sull'argomento, parlarne nelle scuole, organizzare percorsi formativi per ragazzi non pare mai abbastanza. Da qui, e dalla riflessione che il fenomeno deve essere affrontato per essere battuto sul nascere, prende corpo il progetto "I giovani di Olbia dicono no al bullismo" voluto dall'amministrazione comunale e organizzato dall'assessorato alla pubblica istruzione e dall'Osservatorio permanente sulla dispersione scolastica, coordinato da Andrea Bertucci. Mesi di lavoro nelle classi di dieci scuole cittadine, i licei Mossa, Gramsci e De André, gli istituti tecnici Panedda e Deffenu, l'Amsicora, l'istituto Comprensivo, le scuole primarie e secondarie di Berchiddeddu e le medie Pais e Diaz, per preparare i progetti selezionati che verranno presentati domani nell'aula magna del Deffenu a partire dalle 10.30.

Gli studenti

Sarà una mattinata densa di avvenimenti tra video, canzoni e testi recitati all'insegna della comunicazione. Protagonisti assoluti gli studenti, dai più piccoli ai ragazzi delle superiori, che il bullismo lo vivono, siano essi vittime o carnefici, a volte semplici spettatori inermi o volutamente compiaciuti. Giulia Montesu, IV C del liceo Scientifico Mossa, racconta l'esperienza della sua classe. «Noi già da due anni affrontiamo questo tema a scuola un progetto dal titolo "Adotta un bullo" - dice la studentessa -. Facciamo lezioni, abbiamo uno sportello e somministriamo questionari anonimi; ci teniamo a spiegare che il bullismo è un reato ed esiste una legge che ci può tutelare. Martedì presenteremo un video dove la vittima ma non sarà il classico stereotipo di "sfigato" che molti immaginano». E grazie al loro percorso che gli studenti hanno potuto scovare storie tenute nascoste e aiutare ragazzi vittime di cyber bullismo a uscire dall'incubo. Immagine simbolo della giornata un banner creato da Gabriele Orecchioni, 17 anni, studente della V A del liceo Artistico De André. «La foto esprime volutamente un gesto di bullismo ma allo stesso tempo di pentimento - spiega Gabriele - la scelta del bianco e nero ha aggiunto emozione e profondità all'immagine. Solo dopo abbiamo scoperto che uno dei due interpreti aveva subito atti di bullismo alla primaria».

Le iniziative

Dice di vivere in un'osai felice, una scuola dove il pregiudizio è quasi assente ma in giro per la città si vivono situazioni gravi e imbarazzanti. Per l'assessore all'Istruzione Sabrina Serra è ora di uscire allo scoperto. «Le vittime non sono al sicuro neanche tra le mura domestiche - afferma - il problema è serio e drammatico e dobbiamo combatterlo tutti insieme». Tra le varie iniziative nate attorno a questo articolato progetto la pagina Facebook, prima in Gallura, "Olbia contro il bullismo" gestita dalla classe IV P del liceo classico Gramsci. Il progetto, è stato gestito, tra gli altri, da Claudio Chisu, giornalista e social media manager, che modererà il dibattito con l'assessore Serra e Andrea Bertucci.

Viviana Montaldo

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