Arzachena, il Pd contro il Puc: «Un passo indietro rispetto a quanto pianificato»
«Non si tratta di semplici correttivi»: per il partito il piano presenta una vera «revisione»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Non si tratta di semplici correttivi, ma di una vera e propria retromarcia su tutto quanto pianificato». Contrariamente a quanto sostenuto dall’Amministrazione comunale per la quale il recepimento delle osservazioni avanzate dai cittadini «consentirà la puntuale pianificazione» attraverso una nuova adozione, per il PD nel documento firmato dal segretario Sebastiano Beccu, si tratta di «revisione del PUC». Le nuove zone C di espansione «verranno ridimensionate, le zona B nei borghi verranno anch’esse ridimensionate (o meglio eliminate visto che come più volte sottolineato da più voci è vietato pianificarne di nuove da 40 anni), le fantasiose nuove zone G di ben 3100 ettari dovranno anch’esse essere riviste in riduzione, per non parlare della doverosa verifica della vocazione agricola di diverse zone, falcidiate dall’attuale maggioranza a danno degli agricoltori».
Per il PD si tratta di «una vera e propria Caporetto, predetta non solo dal Partito Democratico, ma dai tecnici e dagli stessi cittadini che, inascoltati, chiedevano alla maggioranza di condividere le scelte pianificatorie in un’ottica di collaborazione, con l’invito a rimandare un’adozione al buio che di fatto ingessava, attraverso le norme di salvaguardia, l’intero territorio. Cosa ne sarà delle ‘osservazioni’ presentate dai cittadini dopo che sindaco e assessore hanno affermato a più riprese l’intenzione di accettarle quasi in toto».
In questi mesi, prosegue Beccu, «agli Arzachenesi è impedito di realizzarsi la prima casa nelle zone di espansione del paese, a cui sono state sottratte le volumetrie in favore di future lottizzazioni previste nelle zone costiere, è impedito procedere anche con ristrutturazioni e lievi interventi, tutto ciò per aver programmato il territorio con il solo intento di favorire pochi fortunati, senza alcuna visione di sviluppo urbano nell’interesse di un’intera comunità e doverosa salvaguardia dello stato di fatto». Il Partito Democratico, conclude il documento affermando che «non può che insistere con la richiesta di ritiro del PUC adottato e, visti i risultati, chiede le contestuali dimissioni di una maggioranza che pur in carica da oltre sette anni, nei fatti, ha fallito per presunzione ed evidente inadeguatezza. Venga ridata la parola ai cittadini e che sia il nuovo consiglio comunale a programmare il futuro di Arzachena, attraverso un percorso trasparente e aperto al dialogo».