La Sardegna nel 2021, il governatore: "Prioritaria la ripartenza economica"
Il presidente: "Gestire la pandemia è stato un impegno molto gravoso"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"E' stato un anno complicato e denso di inquietudini che ha interrogato non solo le istituzioni ma ogni singolo cittadino".
Il presidente della Regione Christian Solinas, a due giorni dalla fine di un "annus horribilis", fa il punto sul coronavirus augurando a tutti i sardi "una ripartenza che sappia ricostruire le condizioni per l'economia, per il lavoro e la salute".
I presupposti ci sono, tra la partenza del progetto di screening di massa e della campagna di vaccinazioni. Ed è stato un bel traguardo anche l'inaugurazione del Covid Hospital al Binaghi, in soli 40 giorni.
"La gestione della pandemia è stata un impegno molto gravoso di cui ho sentito per intero la responsabilità - ha detto Solinas - l'emergenza sanitaria ci ha costretto a modificare in maniera radicale l'agenda politica".
Per esempio, "ricordo che la gran parte dei punti programmatici che ci eravamo prefissati nella parte iniziale della legislatura, ha dovuto subire una battuta d'arresto per lasciar spazio a una riparametrazione del sistema sanitario, e a una serie di misure emergenziali per dare ristoro alle aziende che chiudevano e ai lavoratori privi di reddito".
Sulla sanità "abbiamo voluto tener ferma una delle grandi riforme che aveva bisogno di partire fin dall'inizio della legislatura perché si compone di almeno tre fasi: abbiamo approvato la prima parte, che riguarda la governance e che andrà accompagnata con la riforma della medicina territoriale e con la rete ospedaliera".
Per quanto riguarda gli Enti locali, con la riforma che porta a sei le Province e a due le Città Metropolitane, "si vuole promuovere un sistema che prevede un solo livello intermedio tra Comuni e Regione, per tutti quei servizi che non possono trovare soddisfazione a livello comunale".
Quanto alla riorganizzazione della Regione, che deve ancora ottenere il parere della commissione Bilancio: "Dopo decenni di calma piatta nell'assetto istituzionale, la Sardegna attende una riforma della presidenza che tenga conto dell'elezione diretta, delle nuove competenze, dell'esigenza di rapportarsi con più soggetti istituzionali, a partire dall'Europa". Quindi, "una riforma che dia strumenti più agili e snelli per poter essere all'altezza delle sfide dei tempi e dare risposte concrete ai cittadini".
Infine il Piano casa, di cui l'Aula ha approvato il primo articolo: "Vogliamo restituire chiarezza al sistema: dire cosa si può fare e cosa invece non si può nelle coste, nell'interno, a due chilometri dal mare, nelle città e nei paesi, nei centri storici è fondamentale". Ma, ha precisato, "non ci sarà alcuna cementificazione selvaggia". Semplicemente, ha concluso, "la possibilità di sbloccare un sistema che da troppi anni sta vivendo impelagato nell'incertezza, nei vincoli incomprensibili".
(Unioneonline/D)