Due provvedimenti di Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, sono stati emanati dal questore di Cagliari, Pierluigi D'Angelo.

Destinatari sono un 33enne e un 44enne: il primo ha già riportato numerose condanne per violenze commesse in occasione di partite di calcio, il secondo aveva ricevuto un Daspo dopo Cagliari-Juventus del 12 gennaio 2014.

La nuova disposizione riguarda i fatti verificatisi in occasione della partita Cagliari-Pescara del 30 aprile scorso allo stadio Sant'Elia: in base alle indagini svolte dalla Digos attraverso l'esame delle telecamere di sorveglianza, gli agenti sono giunti all'individuazione di un tifoso che scappava verso l'uscita inseguito da un gruppo di ultras degli "Sconvolts".

L'episodio era in realtà iniziato durante il match: l'uomo era seduto nella curva Nord ed era stato prima circondato, poi invitato a venire alle mani da alcune persone, tra le quali uno dei due destinatari del Daspo. Colpito da calci e pugni, era rimasto ferito.

Per gli inquirenti, si tratta della conseguenza di un'intimidazione riconducibile allo svolgimento della partita Cagliari-Chievo Verona, quando alcuni tifosi erano stati invitati in modo minaccioso a non intonare cori in quanto questi sarebbero stati prerogativa degli "Sconvolts".

Il Daspo emanato dal questore ha la durata di otto anni e comprende il divieto di accesso ai luoghi, compreso il perimetro esterno, in cui si svolgono le competizioni, anche amichevoli, dei campionati nazionali, interregionali, regionali e quelle europee disputate in Italia e all’estero, nonché alle partite della Nazionale, anche all’estero, e a tutti gli incontri, anche amichevoli, che la squadra di appartenenza disputerà in qualsiasi stadio italiano o all’estero.

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