Una serie di assunzioni poco trasparenti, se non addirittura ritenute pilotate, oltre a presunti casi di assenteismo tra i dipendenti del Teatro Lirico cittadino. Sono le ipotesi attorno alle quali ruota l’inchiesta del sostituto procuratore Andrea Vacca che, ieri mattina, ha inviato gli investigatori della Guardia di Finanza a prelevare i computer della fondazione di via Sant’Alenixedda. Tre le ipotesi di reato che vengono ipotizzate dalla Procura: abuso d’ufficio, truffa e falso.

Computer sequestrati

Ieri mattina una decina di finanzieri in borghese si è presentata negli uffici del personale del Teatro. Gli investigatori delle Fiamme Gialle sono rimasti al Lirico tutto il giorno, portando via a tarda sera anche diversi computer. Per il momento risulterebbero iscritti nel registro degli indagati una serie di funzionari e dirigenti, ma anche gli ultimi due soprintendenti: l’attuale numero uno del teatro, Nicola Colabianchi, e il suo predecessore, Claudio Orazi.

«Sono molto sereno», ha detto Colabianchi, «per quanto mi riguarda ho piena fiducia nell’operato dei magistrati e della Procura».

Il fascicolo

L’inchiesta è stata aperta quest’anno, dopo l’arrivo in Procura di un esposto: venivano segnalate una serie di assunzioni effettuate negli ultimi anni e presunte anomalie nella gestione dell’Ente e del personale. Non solo. All’attenzione della magistratura anche qualcosa che non quadrava sul registro delle presenze. 

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