Archeologia, il Castrum di Oschiri?Invaso dall'erba e abbandonato
Oschiri, Castrum romano datato I° secolo d.c: nonostante i soldi spesi per gli scavi il sito è stato abbandonato.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Liberiamo la cultura", inchiesta di Videolina sui beni archeologici bloccati da burocrazia e inerzia, ci porta al Castrum di Oschiri.
Quattro scavi archeologici effettuati, centinaia di migliaia di euro spesi per tentare di riportare alla luce quello che lo studioso Piero Meloni ha definito come il Castrum più importante d’Europa, e oggi ciò che resta dell’antico sito scelto dai romani come punto di snodo e controllo tra i due porti di Olbia e Porto Torres non è altro che un colle invaso dall’erba e totalmente abbandonato. Sul promontorio collinare di San Simeone, con alle spalle la chiesa di Madonna di Castro e a fianco le rive del lago Coghinas, nel versante di Oschiri, si trova il Castrum romano datato I° secolo d.c. di epoca Augustea che accoglieva la terza corte degli equitani con oltre seicento uomini a cavallo.
Solo una minima parte di tutto ciò che nasconde la collina di San Simeone è stata scoperta ed esposta nel museo archeologico di Oschiri: lacrimatoi, vasi e stoviglie di fine argilla, monete e una navicella nuragica. Ma le erbacce e la terra, per gli esperti, nascondono un vero e proprio tesoro. Nonostante i soldi spesi per gli scavi, il sito è stato abbandonato. Tanti i progetti per inserirlo all’interno dei percorsi turistici della zona, pochi i fondi a disposizione e tantissime le lungaggini burocratiche.
Lo scandalo del Castrum di Oschiri, con tutte le immagini, nel servizio del Tg di Videolina firmato da Antonella Brianda.