Tyrrhenian Link, scontro fra Milia e il comitato degli oppositori

07 aprile 2024 alle 16:22aggiornato il 07 aprile 2024 alle 16:22

È polemica tra il comitato che si batte contro la realizzazione del Thyrrhenian Link e il sindaco di Quartu, Graziano Milia. 

In un video pubblicato sul suo canale Telegram il primo cittadino della terza città della Sardegna, nel cui territorio – a Terra Mala – approderà il gigantesco cavo sottomarino di Terna che collegherà l’Isola alla Sicilia, attacca: «Porterà energia alla Sardegna, noi siamo i più grandi inquinatori del Mediterraneo perché la produciamo con il carbone e il cavo serve per importare, al contrario di quello che si sta dicendo in giro: sul Tyrrhenian link stanno girando delle voci da no vax», attacca Milia, «invece il suo passaggio non provocherà alcun impatto sul territorio: non ce ne accorgeremo nemmeno». 

La pensa diversamente chi combatte contro la centrale di scambio nelle campagne di Selargius, dove arriverà il cavo sbucato dal mare, e sostiene – dati alla mano – che il cavo servirà invece per esportare l’energia prodotta dalla foresta di impianti eolici che sembra debba invadere la Sardegna. 

«Da un sindaco capace e presente come Milia, una tale carenza informativa non è accettabile», è l’esordio del comitato, «un’assoluta non conoscenza del progetto, perché dice che il cavo serve a portare energia dalla Sicilia alla Sardegna. Esattamente il contrario», è la spiegazione. 

Le richieste di installazione di impianti eolici in Sardegna, è la tesi dei No Tyrrhenian Link, «riguardano una quantità di Gigawatt spropositata per il fabbisogno sardo, la cui energia prodotta dovrà per forza essere esportata con dei cavi marini, tra cui il Tyrrhenian Link, di cui la popolazione di Terra Mala nulla sapeva. Il cavo che entra a Terra Mala e, passando per i comuni di Quartucciu, Settimo, arriverà alla stazione di Selargius, prenderà l'energia prodotta dalle pale installate in Sardegna», è la conclusione. 

(Unioneonline/E.Fr.)