Solstizio d'inverno: quando gli antichi romani festeggiavano la nascita del dio Sole

21 dicembre 2022 alle 20:40

Che il 21 dicembre sia il solstizio d’inverno lo sappiamo ma non tutti sanno che per gli antichi romani era la festa del dio sole. Solstizio significa “sole fermo” e deriva dalla parola latina “solstitium”.

Il 21 dicembre dunque, come suggerisce la traduzione Latina, si configura come il giorno più corto dell’anno e la notte più lunga. In questa giornata il sole si trova nel punto più basso del cielo a mezzogiorno.

Risulta anche l’ultimo giorno in cui il sole tende a calare, in quanto dopo il 21 torna a risorgere. Gli antichi romani ne fecero una festa, il culto del Sole. Quando la religione cristiana si impose nell’impero romano venne sostituita dal giorno della nascita di Gesù. Il 25 dicembre? Esatto! Se oggi queste due ricorrenze sono distanti di qualche giorno e le due giornate non coincidono è perché i calendari sono mutati nel tempo.

Basti pensare al fatto che per gli antichi romani, il 25 dicembre si celebrava la nascita del sole invincibile. Un culto denominato “Dies natalis solis invictus” o “sol invictus”: si festeggiava il ritrovato splendore del sole capace di ritornare luminoso e invincibile dopo essere precipitato nelle tenebre per un po’ di tempo. 

E allora perché non volgere lo sguardo al cielo in questa lunga notte per guardare le stelle, cercare il pianeta Marte, Giove e Saturno e perché no, concedersi uno sguardo all’universo in questa lunga notte, la più lunga di tutto l’anno.

A cura di Manuel Floris, astrofisico e direttore del planetario de L’Unione Sarda