Referendum, Cappato: "Un colpo alla democrazia"
Dopo la bocciatura del referendum sull'eutanasia o, come ha precisato Giuliano Amato, "sull'omicidio del consenziente", la Consulta ha dichiarato inammissibili altri due quesiti su cui c'era grande attesa: quello sulla responsabilità civile dei magistrati e quello sulla legalizzazione della cannabis, che, ha precisato ancora il presidente della Corte, così come formulato era in realtà "sulle sostanze stupefacenti".
Nel quesito, infatti, "si faceva riferimento a sostanze che includono papavero, coca, le cosiddette droghe pesanti. E questo era sufficiente a farci violare obblighi internazionali". Insomma, è stato spiegato, un clamoroso errore contenuto nel quesito - che richiamava una tabella relativa non alla cannabis, ma alle droghe pesanti - in assenza del quale il referendum sarebbe stato sicuramente ammesso, ha detto Amato.
Ma Marco Cappato, dell'Associazione Coscioni promotrice del referendum, replica che "è Amato a sbagliarsi, non ha letto bene il combinato degli articoli".
(Unioneonline/D)