Processo Grillo per stupro, polemica sulle domande alla vittima: "Da avvocato faccio il mio lavoro con scrupolo"

14 dicembre 2023 alle 17:15aggiornato il 14 dicembre 2023 alle 17:19

"Faccio il mio lavoro con il massimo dello scrupolo e il massimo rispetto delle norme che disciplinano il controesame, regolato dal codice di procedura penale". Antonella Cuccureddu, difensore dell'imputato Francesco Corsiglia nel processo per violenza sessuale di gruppo in corso in tribunale a  Tempio, che coinvolge anche Ciro Grillo, riponde così alle polemiche sulle modalità e sui contenuti delle domande formulate durante il controesame della presunta vittima della stupro. 

"È evidente", aggiunge, "che in un processo per violenza sessuale le domande riguardino aspetti del fatto, ossia le condotte che vengono attribuite agli imputati, che vanno dettagliate. D'altronde, lo stesso tipo di domande è stato posto dal legale di parte civile, dal pm, dal giudice. Non si possono che porre quesiti su questo. Si tratta di capire se questi rapporti sessuali, che ci sono certamente stati", conclude l'avvocata, "siano da ascrivere alla violenza sessuale o se siano stati consenzienti".