Nuove e vecchie epidemie globali. Andrea Antinori: “Contro il Covid vacciniamo solo le persone a rischio”

25 agosto 2024 alle 11:11aggiornato il 25 agosto 2024 alle 11:11

Una nuova epidemia all’orizzonte: protagonista Mpox, virus simile a quello del vaiolo umano.  Il nome farebbe pensare al codice di un’arma nucleare ma, in realtà, l’OMS lo ha attribuito ad una malattia nota in passato come vaiolo delle scimmie o monkeypox. Il nuovo nome cancella la parola scimmia, considerata discriminatoria nei confronti dell'Africa e degli infettati. Mpox è conosciuta, infatti, in Africa centrale e occidentale. Una diffusione globale è stata registrata nel 2022/2023, con circa 100.000 diagnosi: colpiti principalmente omosessuali maschi. Il vaccino e l’educazione sanitaria hanno contenuto l’epidemia. Tuttavia, il 14 agosto il DG dell'OMS Tedros Ghebreyesus ha dichiarato per la seconda volta Mpox un'emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale: aumento sostanziale dei casi, associato alla rapida diffusione di una nuova variante (clade 1b) ad elevata contagiosità e a casi clinici più gravi. Tale contesto suscita inquietudine in Andrea Antinori, direttore dell’UOC Immunodeficienze Virali dell’IRCCS Spallanzani di Roma ed esperto internazionale di malattie infettive.

Nell’ambito delle epidemie globali possiamo definire il COVID-19 come un problema superato?

“Covid-19 non ha una vera stagionalità. Le ondate epidemiche dipendono dalla selezione di varianti e dalla popolazione suscettibile. In questi mesi è aumentata l'incidenza (<30 casi per 100.000 abitanti), il tasso di ospedalizzazione in area medica (3%) e in terapia intensiva (0,6%), ma i valori sono inferiori a quelli passati. Ora si ammalano soprattutto le persone con sistema immunitario non efficiente. Dal 2022 il Covid-19 è una malattia diversa. Ora l'età media per gli ospedalizzati è oltre gli ottant'anni e gli immunodepressi sono la vera categoria a rischio”.

Per questi soggetti è raccomandato il vaccino. Lo estenderebbe a tutti con quello influenzale?

“La vaccinazione di massa oggi non ha senso perché non sarebbe costo-efficace. Vanno vaccinate le persone a rischio. Anche il vaccino influenzale ha un'indicazione per categorie vulnerabili. La campagna vaccinale dovrà superare una certa resistenza nella popolazione. In questo momento sono a rischio persone con immunodepressione, con malattie concomitanti, anziani che da tempo non si vaccinano. Questo autunno avremo vaccini adattati alle varianti dominanti”.