Lotta all'abbandono del vetro: Ichnusa si prende cura del territorio

16 maggio 2025 alle 12:45
Milano, 16 mag. (askanews) - Ispirare il cambiamento. Un cambiamento non più rimandabile se a ridosso di un'area protetta, tra canneti e graminacee, l'irresponsabilità dell'uomo è in grado di abbandonare decine e decine di bottiglie di birra vuote, lattine, scarpe e persino la batteria di un'auto. Siamo a Quartu Sant'Elena, a ridosso del Parco Regionale Molentargius, tra le zone umide più importanti d'Europa (per la ricchezza della biodiversità), dimora preferita dei fenicotteri rosa (e altri uccelli acquatici). Da qui Ichnusa, che produce la sua birra a pochi chilometri nello stabilimento di Assemini, ha scelto di partire per la nuova "stagione" della raccolta delle bottiglie di vetro abbandonate nell'ambiente. Per confermare il legame con la sua terra ma anche per ispirare il cambiamento:"Il legame con il territorio e con quest'isola nasce da un percorso molto lungo - ci ha raccontato Leo Gasparri, responsabile comunicazione di Ichnusa - noi abbiamo iniziato a collaborare nel 2018 con Legambiente, abbiamo iniziato prima ad occuparci delle spiagge abbiamo fatto poi un progetto di riforestazione che si è concluso proprio all'inizio di quest'anno e oggi siamo qui invece per la seconda edizione de Il nostro impegno di questa campagna che ha un messaggio forte 'Se deve finire così non beveteci nemmeno' e che non solo è un messaggio di sensibilizzazione ma è anche una campagna di azioni concrete. Andremo avanti per tutto maggio e tutto giugno e quest'anno la novità è che avremo anche delle tappe nella penisola".Estendere l'iniziativa alla Penisola, dove oggi finiscono i due terzi della birra Ichnusa prodotta in Sardegna, è una delle novità della seconda edizione della campagna che quest'anno si affianca ad altre due iniziative: una donazione diretta di 30mila euro a Legambiente Sardegna e un'asta benefica organizzata sempre da Legambiente Sardegna in cui un rifiuto come la bottiglia di birra vuota diventa una piccola opera d'arte:"Legambiente promuove un'asta che avrà come oggetto le bottiglie Ichnusa abbandonate nell'ambiente raccolte durante iniziative di volontariato lo scorso anno - ha spiegato Marta Battaglia, presidente di Legambiente Sardegna - Queste bottiglie trasfigurate grazie all'opera di alcuni moralisti sardi diventeranno appunto oggetti in vendita in un'asta di beneficenza I cui introiti sosterranno iniziative di Legambiente Sardegna affini perché noi vorremmo lavorare in maniera analoga con i rifiuti spiaggiati raccolti in alcune spiagge simbolo della nostra isola".Sono 15 le bottiglie Ichnusa recuperate e decorate a mano da sei muralisti sardi che poi finiranno all'asta. Un segno dell'impegno del birrificio di Assemini che da tempo porta avanti investimenti per accrescere la sostenibilità anche al suo interno. Come nel caso del progetto vuoto a buon rendere, destinato al fuori casa e che negli ultimi mesi ha introdotto un'ulteriore innovazione per ridurre i consumi idrici ed elettrici"Si tratta di bottiglie che possono durare anche venti anni e andare avanti indietro dal birrificio anche 100 volte - ha evidenziato Gasparri - ognuna di queste bottiglie potrebbe raccontare una storia. Per farlo abbiamo fatto investimenti per avere performance di sostenibilità sempre migliori. Un esempio? Abbiamo sostituito la macchina che sciacqua le bottiglie e abbiamo installato la macchina lavabottiglie che utilizza gli ultrasuoni".Una novità recente che è uno dei tasselli dell'impegno di Ichnusa a tutela dell'ambiente e della terra dove nasce. Una terra a cui rende omaggio con un murale realizzato dall'artista sassarese Andrea D'Ascanio, in arte Sardomuto, che col suo Polpo a rendere urla un monito: la bellezza della nostra terra passa dal nostro senso di responsabilità, dalla nostra cura.