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Il castello di Montaldo e il futuro del turismo d'elite
16 luglio 2025 alle 16:20
Roma, 14 lug. (askanews) - Il settore del turismo d'affari in Italia fatica a trovare strutture che sappiano coniugare prestigio, esclusività e funzionalità per i grandi brand nazionali e internazionali. Questa carenza rappresenta un'opportunità mancata in un mercato che nel 2023 ha registrato 852 milioni di presenze turistiche nel Paese, con i Millennial (28-42 anni) che costituiscono il 41% del totale. In particolare, il Piemonte ha visto nel 2024 oltre 6,28 milioni di arrivi turistici e 16,89 milioni di presenze, con un incremento rispettivamente del 3,6% e del 4,1% rispetto all'anno precedente, dimostrando un potenziale ancora in crescita.In questo contesto si inserisce l'esperienza del Castello di Montaldo, dimora storica dell'anno 1011(Sec. XI) completamente restaurata, che sotto la guida del Gruppo R è diventata un punto di riferimento per il turismo d'affari e per il team building di alto livello e dei ricevimenti.'Abbiamo rilevato il Castello di Montaldo da un fallimento, dopo che erano stati spesi svariati milioni di euro per il restauro e la ristrutturazione', racconta Giuseppe Remondi, alla guida del Gruppo R, società specializzata in investimenti immobiliari. 'In soli sei mesi dalla vittoria dell'asta nel novembre 2016, abbiamo investito quasi mezzo milione di euro per rimettere in moto la struttura e ad aprile 2017 era già operativa'.Il Castello di Montaldo non è solo una struttura ricettiva, ma un vero e proprio ecosistema che comprende quattro attività integrate: centro benessere, albergo, ristorante e centro congressi. Questa combinazione si è rivelata vincente, specialmente per il segmento business.'Ci distinguiamo perché offriamo alle aziende la possibilità di mandare i corsisti in una realtà che non è il solito albergo anonimo', spiega Remondi. 'Qui c'è anche il momento ludico: alla sera o al mattino, prima o dopo i corsi, ci si può concedere un passaggio nella Spa, godere di un panorama fantastico, vivere l'esperienza di un castello. Questo rappresenta un vantaggio sia per il corsista che viene volentieri, sia per l'azienda che beneficia della maggiore concentrazione dei partecipanti'.La posizione strategica, a pochi chilometri da Torino ma immersa in 20 ettari di proprietà su una collina con un microclima particolare, ha attratto brand di prestigio internazionale. 'Abbiamo ospitato aziende del calibro di Louis Vuitton e Cartier che sono venuti da Parigi con tutti gli Store Manager d'Italia e l'amministratore delegato di Milano per fare team building', rivela Remondi. 'Anche Loro Piana, acquisita da LVMH è diventata nostra cliente. Anche Stefano Barrese, numero uno di Intesa Sanpaolo, tiene tutti i meeting con i 20 regional manager al Castello di Montaldo'.Il team building assume forme innovative e personalizzate: 'Per Fideuram e San Paolo Invest, due banche di proprietà di Intesa Sanpaolo, gli chef del castello hanno insegnato ai manager a impastare acqua e farina, fare la pasta fresca, cuocerla e mangiarla tutti insieme. L'obiettivo era trasmettere che, pur essendo due banche diverse, la proprietà è la stessa e devono operare sul territorio in modo sinergico, non conflittuale'.La struttura non si limita al turismo d'affari. 'Oggi il 50% del fatturato proviene dai matrimoni ed eventi, mentre l'altro 50% è suddiviso tra congressi, hotel e spa', precisa Remondi. 'L'anno scorso si è sposato da noi il calciatore della Juventus Daniele Rugani con Michela Persico, un matrimonio di grande successo finito su tutte le testate nazionali con il nome del Castello di Montaldo'.Il Gruppo R non si ferma e guarda al futuro con un'espansione sostenibile: 'Stiamo riqualificando le scuderie reali del Castello, che diventeranno una seconda Spa con 40 camere e un secondo ristorante. Abbiamo anche installato un parco fotovoltaico sui tetti della nuova area, con pannelli di colore rosso per rispettare le indicazioni della sovrintendenza trattandosi di una dimora storica'.L'esperienza del Castello di Montaldo rappresenta un caso emblematico di come il patrimonio storico italiano possa essere valorizzato attraverso un'offerta turistica diversificata e di alta qualità, capace di attrarre sia il turismo leisure che quello business. Con una spesa turistica in Piemonte che ha raggiunto 48,8 miliardi di euro nel periodo gennaio-novembre 2023, superando i 32,3 miliardi registrati nel 2019, il potenziale di crescita per strutture di questo tipo appare significativo.La formula vincente sembra essere quella di offrire un'esperienza esclusiva ma a prezzi competitivi. 'Non abbiamo prezzi esagerati, non ce ne approfittiamo', conclude Remondi. 'Avendo comprato bene il castello, possiamo permetterci di proporre prezzi ragionevoli, nello spirito di dare continuità alle relazioni con le aziende clienti'.