I modi di dire in sardo che riguardano gli insetti

10 maggio 2023 alle 18:28

 

Con lo scorrere della primavera e l’avvicinarsi dell’estate arriva la stagione di mosche, mosconi, moscerini e zanzare. Qualche volta possono essere fastidiosi e persino portare delle malattie. Occorre essere prudenti ma non troppo, per non incorrere nelle esagerazioni, come ci suggerisce il detto sardo che dice: «De una musca ‘ndi fàit unu bòi” (di una mosca ne fa un bue).

Sono numerosi gli altri modi di dire in lingua sarda che si riferiscono agli insetti, per lo più alle mosche:

  •  “Fàit sa cordula a sa musca” (Fa la treccia con le interiora della mosca) – nemmeno fosse un agnello! Il proverbio si usa per parlare dei taccagni, coloro che non vogliono perdere nulla. Un proverbio assimilabile al più noto modo di dire italiano che dice: “L’avaro scortica il pidocchio per vendere la pelle”.
  •  “Sa musca allena ti ndi bògat s’ogu, e sa tua mancu da biis” (La mosca degli altri ti cava l’occhio e la tua non riesci a vederla).
  •  “Sa musca si càssat prus cun su meli che cun su feli” (le mosche si prendono più col miele che col fiele): effettivamente le mosche possono essere una grande seccatura e per acchiapparle non servono nè forza nè prepotenza, ma molta pazienza. Infatti, come suggerisce il proverbio, con i modi garbati si ottiene sempre di più.