Hera: oltre 2 miliardi in resilienza per battere l'imprevisto

27 novembre 2025 alle 11:05
Bologna, 27 nov. (askanews) - Crisi energetiche, pandemie, conflitti bellici, eventi meteo estremi: tutti elementi che hanno trasformato il mondo, in pochi anni, in uno scenario imprevedibile. "Bisogna preparasi a ciò che non si può prevedere. In che modo?" si chiede Enrico Sassoon, direttore responsabile Harvard Business Review Italia. "Essendo preparati a tutti gli scenari possibili con un grado di probabilità diverso". "Prepararsi all'imprevedibile - secondo Chiara Montanari, Capospedizione in Antartide, Esploratrice, Mindset Trainer - è un allenamento, per quanto mi riguarda. È proprio un salto di consapevolezza, un salto di mindset. Quello che io propongo infatti è un allenamento che chiamo Antarctic Mindset, proprio perché non c'è una formula magica per avere a che fare con l'imprevisto, ma ci possiamo preparare a lasciare andare tutte le nostre certezze con più velocità, in modo da essere molto flessibili e adattabili".A Bologna, il Gruppo Hera, tramite la sua Corporate University HerAcademy, ha riunito manager ed economisti per capire come trasformare l'incertezza in una leva competitiva. "Consci dell'esperienza degli ultimi 5 anni - spiega Alessandro Camilleri, Direttore Centrale Personale e Organizzazione Gruppo Hera - abbiamo deciso che fosse veramente prioritario per ogni organizzazione, e per noi in particolare, essere capaci di affrontare queste imprevedibilità".È una priorità dettata dal contesto. Ma per "attrezzarsi" al nuovo, gli strumenti classici di programmazione non bastano. Come ricorda Maria Laura Frigotto, professoressa di Organizzazione aziendale dell'Università di Trento: "La prima cosa è mantenere l'apertura al nuovo, esplorare possibilità, mondi possibili che normalmente noi non consideriamo, perché siamo molto focalizzati sull'efficienza di quello che facciamo. Dobbiamo creare delle proprie palestre di apertura al nuovo, cioè dobbiamo darci del tempo per riflettere intorno al mondo nel quale ci collochiamo". L'imprevedibile può generare crisi, ma anche innovazione. Lo dice Hera che per i prossimi tre anni destina circa 2 miliardi e mezzo alla resilienza. "Le strategie quinquennali - precisa Cristiano Fabbri, Presidente Esecutivo Gruppo Hera - sono la palestra, il riferimento, il punto che traccia la rotta in uno scenario statisticamente probabile che non si realizzerà mai, perché è statisticamente probabile ma difficilmente si realizzerà come l'abbiamo immaginato, ma che ci aiuta a capire come muoverci nella gestione delle discontinuità, sia limitate, ma soprattutto quelle di grande impatto". Dalla reazione agli eventi estremi alla difesa dalle minacce cyber, il Gruppo Hera punta a migliorare la resilienza delle comunità attraverso investimenti, cultura e collaborazione con tutti gli attori in campo.