Giorgia Meloni difende la tassa sulle banche: "Profitti ingiusti"

10 agosto 2023 alle 13:16

Nessun passo indietro. Sul reddito, sul salario minimo. E nemmeno sulla tassa sui "profitti ingiusti" delle banche. Giorgia Meloni rispolvera gli "appunti di Giorgia" e per quasi mezz'ora via social difende l'azione del governo che è "determinato" contro il "cancro della mafia" tanto quanto sul Pnrr. E che non ha alcuna intenzione - il messaggio - di arretrare di fronte alla fredda irritazione degli istituti di credito. E nemmeno davanti alle rimostranze di Forza Italia, che si smarca da Lega e Fdi e chiede di rivedere la misura in Parlamento.

Dopo aver osservato con attenzione l'andamento dei listini e il rimbalzo che Matteo Salvini non manca di sottolineare (la decisione del governo "viene premiata non solo dalla stragrande maggioranza dei cittadini, ma anche da imprese e mercati") la premier decide di intervenire in prima persona. In una situazione "difficile" anche per colpa delle scelte "discutibili" della Bce - il leitmotiv del giorno dopo - non si poteva che chiedere un contributo a chi ne ha tratto "profitti ingiusti", afferma la premier guardando dritta nella telecamera. Assicurando che le risorse serviranno per aiutare "famiglie e imprese" e in particolare "chi è maggiormente in difficoltà nel pagamento del mutuo" (anche se la norma, che non è ancora stata pubblicata nella sua versione definitiva, su questo fronte per ora fa riferimento esplicito al finanziamento, grazie agli incassi dagli extraprofitti, del fondo per i mutui prima casa per gli under 36).

(Unioneonline/v.l.)