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Educazione sessuale: i giovani preferiscono parlarne a scuola
01 ottobre 2025 alle 16:35
Roma, 1 ott. (askanews) - L'educazione affettiva e sessuale è tra le tematiche centrali per lo sviluppo delle nuove generazioni. Nonostante vivano in una realtà sempre più tecnologica ed iper-connessa, molti giovani incontrano difficoltà nell'accedere ad informazioni relative alla sessualità, soprattutto all'interno dei propri nuclei familiari. I dati più recenti dell'Osservatorio "Giovani e Sessualità", giunto alla sua ottava edizione e realizzato da Durex in collaborazione con Skuola.net, confermano questa tendenza. L'indagine del 2025, condotta su oltre 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni, rileva che il 49% dei giovani non parla di sesso e contraccezione in famiglia, favorendo l'insorgere di cattive abitudini e informazioni spesso incomplete o inesatte sul tema. In assenza di dialogo domestico, infatti, oltre la metà dei giovani (53,2%) si affida a Internet come fonte principale. Ad esempio, l'uso regolare del preservativo, che nel 2019 coinvolgeva oltre la metà dei giovani (56,7%), nel 2025 è sceso al 45,4%. La situazione fotografata dall'indagine dell'Osservatorio "Giovani e Sessualità" desta preoccupazione sia tra gli studenti che tra i genitori: quasi nove ragazzi su dieci (88,9%) e otto genitori su dieci (78,6%) chiedono infatti di introdurre percorsi strutturati di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, con il supporto di professionisti qualificati come medici o psicologi. Non solo: il 45,3% dei genitori auspica che questi percorsi vengano avviati già a partire dalle scuole medie.In questo scenario, Durex ha rinnovato il suo impegno come promotore di "A Luci Accese", un programma di educazione affettiva e sessuale per le scuole secondarie realizzato in linea con gli standard internazionali definiti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e condotto da operatori esperti dell'associazione ALA Milano e, da quest'anno, dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Attivo nella città di Milano, dal 2023 ad oggi il programma ha coinvolto 43 scuole, 350 classi e circa 12.000 studenti, numeri che testimoniano l'impatto di un'iniziativa che parla direttamente ai giovani e risponde a un bisogno educativo sempre più riconosciuto, divenendo un modello virtuoso sul territorio.