Disastro a Punta Molentis, il sindaco: "Doloso". Tutto in cenere in 10 minuti

28 luglio 2025 alle 14:28aggiornato il 28 luglio 2025 alle 14:43

Se si contano in ettari, 100 sono andati in cenere. Si possono aggiungere le auto trasformate in carcasse fumanti: un colpo al cuore per decine e decine di proprietari che come unica responsabilità hanno quella di aver deciso di trascorrere una giornata al mare. Ma a Punta Molentis la classica “conta dei danni” non si può fare con la sommatoria dei singoli beni distrutti dall’incendio. C’è un solo modo per definire ciò che è successo alla perla del Sarrabus, al suo ambiente, alla sua immagine: un disastro.

«Secondo me è doloso»: lo dice con una certa sicurezza il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì. Che vuole una reazione: «Siamo pronti a ripartire nel modo migliore». 

Dovrà cercare di farlo anche Giorgio Tolomei, titolare del bar L’Oleandro: della sua attività non è rimasto niente. «Ho perso tutto in dieci minuti. Non c’è più nulla, ma siamo fiduciosi. Un dipendente ha rischiato, ma stiamo tutti bene». 

Ha visto le fiamme avvolgere tutto: «Un dolore indescrivibile», spiega l’imprenditore, «quando ho visto le fiamme ho pianto per un’ora». 

«È stata violentata la natura», aggiunge Sergio Ghiani, presidente del consorzio turistico di Villasimius, mentre  alle sue spalle il panorama è dominato dagli scheletri fumanti delle piante distrutte. Noi offriamo cultura e ospitalità, non abbiamo industrie. E questo è un danno d’immagine per tutta la Sardegna».