Gadda in Sardegna nel 1920, a Cagliari la presentazione del libro di Angela Guiso
L’appuntamento il 20 settembre nella sala convegni dell’Archivio di Stato«Cercò per tutta la vita di rappresentare il mondo come un garbuglio, o groviglio, o gomitolo, di rappresentarlo senza attenuarne affatto l'inestricabile complessità, o per meglio dire la presenza simultanea degli elementi più eterogenei che concorrono a determinare ogni evento».
Italo Calvino inquadra il percorso di Carlo Emilio Gadda. Definizione felice anche se non descrive totalmente la ricchezza e la complessità di un “gigante” della letteratura italiana di cui dà conto la critica letteraria Angela Guiso nel libro “Gadda e la cultura del ‘900” che viene presentato venerdì 20 settembre alle 17 nella sala convegni dell’Archivio di Stato. Intervengono, oltre all’autrice, il direttore dell’Archivio Enrico Trogu e la giornalista Maria Paola Masala. Gadda viene inserito nel tempestoso Novecento, nel secolo breve attraversato da lutti e indicibili barbarie ma anche, eterna contraddizione, da straordinari slanci culturali e artistici. Il “Gran Lombardo” è un protagonista della cultura del Novecento. Secondo Angela Guiso, «può collocarsi vicino a Alfred Kubin, Gottfried Benn, Fernando Pessoa e Friedrich Durrenmatt e trovare elementi di consanguineità in altri “ipersensibili” –Calvino docet – artisti del Novecento». E ancora: «L’indagine sui rapporti di Gadda con la coeva cultura europea lo rivela profeta di aristocratiche soluzioni narratologiche e interprete raffinato di enunciati psicoanalitici e filosofici accanto a Michail Bachtin, Jacques Lacan, Maurice Merleau-Ponty e ai chiosatori delle anse culturali del suo tempo». È dentro il Ventesimo secolo, dentro le sue molteplici espressioni artistiche e letterarie. Mai estraneo, anzi pronto ad arricchirsi con le idee che sente più vicine alla sua sensibilità.
Il rapporto con la Sardegna
Carlo Emilio Gadda, laurea in ingegneria elettrotecnica, affronta la prima esperienza lavorativa in Sardegna alle dipendenze di una società elettrica con sede a Cagliari e Portovesme. È un momento molto importante anche per la sua formazione letteraria. Nell’Isola trascorre alcuni mesi di cui si trova riscontro nelle lettere a familiari e amici, con divagazioni sul clima e sul carattere dei sardi, e negli scritti tecnici, «un’altra faccia del prisma gaddiano – annota Angela Guiso – non meno luminosa di altre». Nel libro, con ricchezza di riferimenti, c’è spazio anche per questo periodo della vicenda umana e intellettuale dell’autore del “Pasticciaccio”.
«L’uso di un linguaggio specifico – spiega l’autrice - era già, ovviamente, nella disponibilità dell’Ingegnere, che, con la prima esperienza lavorativa, conosceva, finalmente, il fondamentale passo dalla teoria alla prassi».