Ci sono voluti due mesi e mezzo di degenze per sconfiggere il Covid ma alla fine don Battista Mongili, parroco di Sedilo, ha vinto la sua battaglia.

La sua vita è stata davvero appesa a un filo. In tanti hanno temuto che il sacerdote non riuscisse a superare il terribile virus che ha sconvolto il mondo.

A Sedilo e non solo si sono vissute settimane di angoscia, soprattutto quando è arrivata la notizia del peggioramento delle sue condizioni di salute, dell'ingresso in terapia intensiva dove il parroco è stato intubato. Di quei momenti terribili lui non ricorda assolutamente nulla, ma di una cosa è certissimo: lottare contro il Covid non è una passeggiata.

A chi gli chiede cosa pensa dei negazionisti il sacerdote risponde: "Dio non voglia che lo provassero. Chi c'è passato direttamente o indirettamente con parenti e amici lo sa bene. Continuare a negare è inaccettabile, per dire il meno".

E a chi si lamenta per le limitazioni delle libertà: "A quelli che si dicono sofferenti perché non hanno libertà dico che ci sono dei momenti di prova molto più gravi che resistere ai Dpcm. Bisogna rispettare le regole".
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