Un'altra manifestazione contro il dpcm del governo Conte in materia di coronavirus si è svolta a Sassari, dalle ore 18 in Piazza Castello. Hanno partecipato centinaia di studenti, commercianti e lavoratori.

La manifestazione è stata organizzata dall'associazione Caminera Noa, ma erano presenti anche i sindacati USB e rappresentanti Cobas scuola Sardegna. "Tu zi sarri? Tu zi paghi", questo lo slogan turritano della protesta, che ha fatto proprio lo slogan che ha scaldato in questi giorni varie piazze d'Italia: "Tu ci chiudi. Tu ci paghi".

Luana Farina, portavoce di Caminera Noa, ha ricordato che "da anni la sanità sarda è al collasso, ben prima del Covid. Serve riaprire i presidi medici e soprattutto pronto soccorso "dedicati", serve inoltre assumere personale ospedaliero". Gli organizzatori puntano il dito contro la passata Amministrazione regionale "che ha effettuato molti tagli, ma nemmeno questo governo regionale è esente da colpe. Cosa hanno fatto Solinas e Nieddu in questi otto mesi?".

In Piazza Castello anche numerosi docenti precari: "Il Governo raccomanda di ridurre gli spostamenti al minimo e rimette il paese in semi lockdown, ma manda in giro 65mila insegnanti per il concorso straordinario", accusa la docente precaria Maria Grazia Del Giudice.

"Finora l'emergenza Covid l'hanno pagata i lavoratori e i piccoli imprenditori - afferma Cristiano Sabino, uno degli organizzatori -. È tempo di tassare i grandi patrimoni e istituire il reddito di emergenza e il blocco degli affitti, oltre a cambiare rotta su sanità e trasporti".

In Piazza Castello presente anche l'associazione Sa Domo de Totus. La presidentessa Celeste Brandis non ha dubbi: "Questa protesta è anche la voce dei giovani, molti dei quali non hanno la forza di scendere in piazza".

La sua intervista video.

Argentino Tellini
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