Quando il 4 maggio del 2017 è arrivato al secondo piano della questura di via Amat, a Cagliari, aveva spiegato: «Cagliari è la mia città, sono felice di poter terminare qui la mia carriera professionale. Sono un casteddaio».

Così è stato. Da domenica Pierluigi D'Angelo, 65 anni, dopo tre anni e mezzo trascorsi alla guida della questura cagliaritana e più di quaranta nella Polizia (la metà proprio in via Amat, alla Digos e come capo di Gabinetto), sarà in pensione e potrà vestire i panni del cittadino.

«Potrò finalmente godermi la mia Cagliari», dice con un sorriso che nasconde l'inevitabile tristezza per dover lasciare un lavoro amato fin dal primo giorno. Ringrazia tutti i cittadini per la grande collaborazione, ricordando: «La questura è aperta a tutti. La Polizia deve dare risposte sempre e a tutti i cittadini».

Su L'Unione Sarda in edicola domani l'intervista al questore che ricorda i tanti momenti vissuti in Sardegna e nella sua carriera tra G7 dei trasporti, strage di Viareggio, primo treno Frecciarossa, inchieste e rapporti umani («Il più grande tesoro che porterò con me»).
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