Joe Biden si presenta alla convention democratica in vantaggio nei sondaggi e con la promozione in tasca per la scelta di Kamala Harris come vicepresidente.

La kermesse democratica si apre così all'insegna dell'ottimismo e sotto una rinnovata spinta per l'unità del partito contro il nemico numero uno, Donald Trump.

Un tycoon contro il quale schierano, nella prima serata, Michelle Obama e Bernie Sanders a rappresentare due volti diversi del partito, due anime che contano milioni di fan e che possono fare la differenza il 3 novembre.

L'ex First Lady, libera dagli obblighi ufficiali, è divenuta negli ultimi anni un'icona di stile da imitare, un'apripista per milioni di donne su temi finora tabù, e una delle migliori portavoce di un partito democratico che guarda avanti.

Secondo le rilevazioni di Wall Street Journal-Nbc, Biden ha il 50% dei consensi a livello nazionale contro il 41% di Trump. Ma il 58% dei suoi sostenitori è con lui solo perché è contro il tycoon, non perché lo considera il candidato migliore. La scelta di Harris sembra comunque destinata a far salire le quotazioni dell'ex vicepresidente al terzo tentativo di conquista della Casa Bianca: il 54% degli americani promuove la senatrice della California, incluso un repubblicano su 4.

Scende in campo all'apertura della convention anche Sanders, il senatore "socialista" amato da quei millennial che vedono Biden come il volto di un partito da rivoluzionare. "Potrebbe essere il presidente più progressista da Franklin Delano Roosevelt", dice Sanders nel tentativo rassicurare il suo popolo.

(UNioneonline/v.l.)
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