Coscienza ecologica e responsabilità collettiva: la lotta agli incivili coinvolge tutti noi

15 settembre 2024 alle 18:23

I rifiuti solidi urbani sono una delle principali fonti di inquinamento contribuenti al cambiamento climatico.

Nonostante questo ormai sia noto, l’incoscienza ambientale di alcuni cittadini e la lentezza delle amministrazioni permettono il persistere di uno spettacolo indecoroso ed insalubre in diverse parti delle nostre città, incluse quelle architettonicamente rilevanti e turisticamente attraenti, come Cagliari. Chissà cosa avranno pensato le delegazioni di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, e Stati Uniti, nei giorni scorsi riunite per il G7 dei Ministri del Lavoro e dell'Occupazione al loro arrivo a Palazzo Regio, prossimo ad uno degli angoli panoramici mozzafiato della città e ripulito (anche se non benissimo) per l’occasione.

Ma l’incuria, alimentata dalla maleducazione di tanti, coinvolge altre parti della città: da via Peretti a via San Paolo, diventata quest’ultima una vera discarica a cielo aperto (peraltro a due passi dall’ecocentro).     

Sebbene costituiscano solo il 16% della popolazione mondiale, i Paesi ad alto reddito generano in modo sproporzionato un terzo dei rifiuti, stimati in 683 milioni di tonnellate ogni anno secondo stime della Banca Mondiale.

I rifiuti solidi lasciati in spazi all’aperto e non controllati sono un potenziale serbatoio per topi, che possono contribuire direttamente a diverse malattie, oltre a diverse condizioni cliniche causate da vettori dei roditori. Gli inquinanti atmosferici rilasciati nell’aria e nel suolo possono causare asma e diabete. Anche l’infiltrazione sotterranea e la conseguente contaminazione di falde acquifere possono avere gravi effetti sulla salute umana ed animale.

Aree di rifiuti non gestite offendono la dignità civica, contribuendo a minare la salute planetaria. Una responsabilità di tutti