Cervello e fisica quantistica: descrivere la stessa realtà

26 maggio 2025 alle 11:50
Arezzo, 25 mag. (askanews) - Funzioni come la memoria, l'affettività e la coscienza sono eventi immateriali: non si vedono e non si toccano, ma possiedono una loro esistenza reale quanto quella del mondo della materia. Questi e molti altri aspetti del funzionamento del cervello umano sono stati al centro della seconda edizione del Festival delle neuroscienze, una manifestazione che ha visto partecipare oltre 250 persone tra ricercatori, mondo della scuola e dell'arte, a San Giovanni Valdarno (Arezzo). Abbiamo parlato con il Dott. Luigi Ripamonti, giornalista scientifico e caporedattore del Corriere della Sera:"Diciamo che è affascinante capire quanto la fisica quantistica, che è un mistero per tutti di fatto e di fatto incomprensibile, in realtà è entrata nella nostra vita, specialmente nella medicina, nelle neuroscienze, in modo fondamentale, importantissimo, ormai inevitabile direi. Però è ancora più affascinante pensare quanto questo ci aiuta a capire quali sono le proprietà emergenti del nostro cervello e che conseguenze ha tutto ciò dal punto di vista anche filosofico e sociale". Il Festival ha approfondito le proprietà quantomeccaniche del cervello, documentate da evidenze sperimentali e comprovati modelli matematici. Una prospettiva innovativa che potrebbe contribuire a comprendere l'origine delle nostre funzioni cognitive ed emotive, mettendo in luce i limiti del pensiero scientifico classico. È poi intervenuta Catalina Oana Curceanu, fisica, INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare:"Ho parlato delle meraviglie della meccanica quantistica, del fatto che le proprietà quantistiche, quali la sovrapposizione di stati piuttosto che non l'entanglement che fanno parte del mondo delle particelle, del mondo microscopico e che sono alla base della rivoluzione in tecnologia che viviamo e vediamo tutti, potrebbero essere anche alla base del vivente. Quindi siamo capaci di iniziare a studiare queste proprietà squisitamente quantistiche nella biologia, la biologia quantistica".Un progetto, quello del Festival, di citizen science, che ha gettato ponti tra scienza ed espressione artistica attraverso esecuzioni musicali, simboliche della fisica classica e della fisica quantistica e la riduzione teatrale di "Copenhagen" di Michael Frayn, che mette in scena confronto tra ricerca, etica e responsabilità storica sull'uso del nucleare. Infine è intervenuto Alessandro Rossi, neurologo, docente di Neurologia e Fisiologia Umana all'Università di Siena, direttore scientifico della Fondazione Gianfranco Salvini e promotore del Festival:"La fisica quantistica, le neuroscienze, le arti come la musica o come la pièce teatrale che concluderà, sono belle, quant'è bella l'arte, la poesia e quanto la poesia può essere difficile, tanto può essere difficile mettere insieme non solo scienziati che provengano da discipline diverse, ma anche artisti che si integrano in questo modo con la scienza".Il Festival si è così confermato un punto di riferimento per chi vuole esplorare le frontiere del pensiero scientifico, promuovendo un dialogo interdisciplinare che potrebbe ridefinire il future della scienza.