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Associazione Coscioni deposita proposta di legge per eutanasia legale
05 giugno 2025 alle 15:55
Roma, 5 giu. (askanews) - "Abbiamo depositato oggi in Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione di tutte le scelte di fine vita. Il testo parte dalla sentenza Cappato deìlla Corte costituzionale, corte che negli ultimi 7 anni per ben 4 volte ha invitato il parlamento a intervenire. La nostra proposta di legge prevede la possibilità per chi vuole scegliere una morte assistita, di poter ricorrere sia al suicidio medicalmente assistito, che all'eutanasia attiva. Dal 26 giugno partirà la raccolta firme in tutta Italia": lo ha dichiarato in un video Filomena Gallo, segretaria nazionale dell'Associazione Luca Coscioni, nel giorno in cui i promotori hanno depositato in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l'eutanasia attiva. Sono necessarie almeno 50.000 firme per poter presentare la proposta in Parlamento.L'obiettivo della legge è disciplinare le condizioni e le procedure per porre fine volontariamente alla propria vita, anche con l'aiuto attivo di un medico, nel rispetto della dignità umana e dell'autodeterminazione, eliminando l'attuale discriminazione tra persone malate dipendenti da trattamenti di sostegno vitale e non dipendenti, spiega l'associazione."Di fronte a un Parlamento bloccato e a un Governo che boicotta la libertà di scelta, servono di nuovo i cittadini. Chiediamo che anche in Italia si possa accedere legalmente all'eutanasia, come in Spagna, Olanda, Belgio e Lussemburgo. A breve inizierà la raccolta firme. I Parlamentari trovino almeno il coraggio di discutere, come stanno facendo in Francia e in Inghilterra. Ne va della dignità stessa del Parlamento, oltre che delle persone che soffrono", hanno inoltre dichiarato il tesoriere Marco Cappato e Gallo.La proposta di legge prevede che possano accedere alla morte volontaria assistita persone maggiorenni, capaci di intendere e volere, affette da patologie irreversibili o con prognosi infausta a breve termine, che causano sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili dalla persona stessa. La scelta tra l'autosomministrazione dei farmaci per il fine vita e la somministrazione da parte del medico è lasciata alla volontà del paziente, in base alle proprie condizioni cliniche e alle preferenze personali, in accordo con il medico. La procedura potrà poi avvenire in strutture sanitarie pubbliche o convenzionate, oppure a domicilio con supporto medico. Tutto l'iter è affidato al Servizio sanitario nazionale e prevede un processo di verifica da concludersi entro 30 giorni. È garantito il diritto all'obiezione di coscienza per il personale sanitario, ma le strutture devono comunque assicurare la procedura.Nel 2013 l'Associazione Luca Coscioni aveva depositato una proposta di legge di iniziativa popolare seguita da alcune disobbedienze civili che hanno poi portato alla legge sul testamento biologico. Ma dopo 4 richiami della Corte costituzionale, un referendum sostenuto da 1.240.000 persone e nuove disobbedienze civili, il Parlamento si è rifiutato di affrontare la questione.